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Acquista R+G è una drammaturgia originale ispirata a Romeo e Giulietta. Il capolavoro di Shakespeare è una fonte inesauribile di spunti e temi che riletti oggi possono raccontare le contraddizioni del nostro tempo. Noi abbiamo scelto di mettere il fuoco sull’inquietudine adolescenziale che porta Romeo e Giulietta a vivere la storia d amore forse più famosa della letteratura e a morire in nome di questo amore dopo soli 4 giorni dal loro primo incontro. I nostri due protagonisti raccontano la condizione di disagio che capita di attraversare a quell’età: la paura di essere sbagliati , il giudizio dei coetanei, i rapporti conflittuali con la famiglia sono solo alcuni dei temi che vengono affrontati nel nostro spettacolo. Tutto è estremo a quell’età, non ci sono vie di mezzo: si passa da momenti di estrema felicità a periodi di totale perdita di senso. Lo spettacolo ha la forma di un concerto di parole e musica elettronica, per trasmettere allo spettatore tutta l’energia e la vitalità che caratterizza l’adolescenza. Ci sono due foto.. La prima è un panorama notturno. C’è la luna, alta, bianca, luminosa. In basso, un grande buio, si riconoscono solo le forme degli alberi: è un bosco. In fondo si vedono delle piccole luci distanti, forse una cittadina lontana, forse una strada, delle macchine che passano. Nella seconda ci sono due ragazzi., R e G..È un primo piano sui loro volti. Entrambi guardano verso la fotocamera, R dà un bacio sulla guancia a G, che sorride, con i denti scoperti.. Le foto vengono postate alle quattro e quarantasette. Sono le loro ultime due foto. Ora ci sono migliaia di commenti sotto. R e G si sono conosciuti al Maab, un ex capannone in mezzo al nulla riconvertito a locale, che viene affittato per feste, matrimoni, cresime. La festa di Natale è la più attesa dagli studenti perché si incontrano tutte le classi dei paesi vicini e per molti diventa una specie di rito di iniziazione. Quella notte segnerà per sempre le vite dei due protagonisti “nati sotto contraria stella”. R+G è un canto d’amore a due voci, elettrico, poetico, inquieto. Un affondo viscerale nell’animo dei due giovanissimi protagonisti tra la violenza della provincia e la genuinità dell’amore adolescenziale. A condizionare la loro storia saranno anche le famiglie, la scuola, le amicizie e i giudizi della comunità in cui vivono.. R+G è uno spettacolo che inserisce i temi e l’universalità dei grandi classici in un impianto scenico essenziale e contemporaneo, accessibile a ogni tipo di pubblico.

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progetto di Stefano Cordella e Tommaso Fermariello liberamente ispirato a “Romeo e Giulietta” di William Shakespeare testo Tommaso Fermariello regia Stefano Cordella con Caterina Benevoli e Duccio Zanone sound live e composizioni originali Gianluca Agostini spazio scenico Alberto Nonnato disegno Luci Roberto Raccagni e Niccolò Pozzerle  aiuto regia Alberto Olinteo produzione Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale

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Promenade teatrale scritta da Alex Cendron
con le voci del Comitato Teatro Treviso

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promenade teatrale scritta da Alex Cendron
con le voci del CTT

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massimo 8 persone alla volta - consigliabile indossare scarpe comode

Una performance teatrale itinerante all'interno del teatro Mario Del Monaco. Un viaggio al confine fra realtà, teatro e aldilà, muniti di cuffie wifi per scoprire gli spiriti del teatro. Per sentire ciò che non si può più vedere.

Con la guida di unə* attore del Comitato Teatro Treviso e in compagnia dello spirito del conte Tita Rinaldi esplorerete gli spazi e la storia del Teatro Comunale Mario Del Monaco. Dal foyer al graticcio, dal palco alla sartoria, dai camerini al loggione incontrando di volta in volta gli spiriti di chi il teatro l'ha costruito, l'ha vissuto, l'ha distrutto, l'ha amato.

SPIRITO DEL TEATRO

di Alex Cendron
con Alex Cendron e Ruggero Franceschini

e con le voci del Comitato Teatro Treviso: Angelo Callegarin, Alex Cendron, Irene Curto, Ruggero Franceschini, Giacomo Martini, Francesca Merli, Miriam Russo, Laura Serena, Samantha Silvestri, Davide Strava, Marta Vianello

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SPIRITO DEL TEATRO

promenade teatrale scritta da Alex Cendron con le voci del Comitato Teatro Treviso Acquista massimo 8 persone alla volta - consigliabile indossare scarpe comode Una performance teatrale itinerante all'interno del teatro Mario Del Monaco. Un viaggio al confine fra realtà, teatro e aldilà, muniti di cuffie wifi per scoprire gli spiriti del teatro. Per sentire ciò che non si può più vedere. Con la guida di unə* attore del Comitato Teatro Treviso e in compagnia dello spirito del conte Tita Rinaldi esplorerete gli spazi e la storia del Teatro Comunale Mario Del Monaco. Dal foyer al graticcio, dal palco alla sartoria, dai camerini al loggione incontrando di volta in volta gli spiriti di chi il teatro l'ha costruito, l'ha vissuto, l'ha distrutto, l'ha amato.

SPIRITO DEL TEATRO

di Alex Cendron con Alex Cendron e Ruggero Franceschini

e con le voci del Comitato Teatro Treviso: Angelo Callegarin, Alex Cendron, Irene Curto, Ruggero Franceschini, Giacomo Martini, Francesca Merli, Miriam Russo, Laura Serena, Samantha Silvestri, Davide Strava, Marta Vianello

produzione Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale | Comitato Teatro Treviso

SERATA

partyAMO

Dj set Pocah0ntas

SERATA

partyAMO

Dj set Pocah0ntas

A GEA.23, TEATRO fa rima con FESTA

Il 15 e il 22 Luglio, c'è "partyAMO", due serate esclusive di puro divertimento gioioso et amoroso.

Dove? Al bar OstiNate, in Via dei Dall'Oro 30 - Treviso.

A partire dalle 21.30 musica, DJ Set e tanto divertimento con Pocah0ntas

Giovane promessa bellunese, Pocah0ntas inizia ad emergere con dj set in Veneto, ipnotizzando le folle con la sua Techno rivisitata in note Psy-Trance, Dub e Reggae, spingendosi fino alla Tekno e alla Goa in un crescendo di intensità.

GEA.partyAMO.23-01
GEA.partyAMO.23-02
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SERATA

partyAMO

Dj set Pocah0ntas

SERATA

partyAMO

Dj set Pocah0ntas

A GEA.23, TEATRO fa rima con FESTA

Il 15 e il 22 Luglio, c'è "partyAMO", due serate esclusive di puro divertimento gioioso et amoroso.

Dove? Al bar OstiNate, in Via dei Dall'Oro 30 - Treviso.

A partire dalle 21.30 musica, DJ Set e tanto divertimento con Pocah0ntas

Giovane promessa bellunese, Pocah0ntas inizia ad emergere con dj set in Veneto, ipnotizzando le folle con la sua Techno rivisitata in note Psy-Trance, Dub e Reggae, spingendosi fino alla Tekno e alla Goa in un crescendo di intensità.

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LETTURA SCENICA

drammatizziAMO

Lettura scenica dei testi scritti durante il processo creativo

Acquista LETTURA SCENICA

drammatizziAMO

Lettura scenica dei testi scritti durante il processo creativo

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TESTI:

UNA STREGA, UNA MUCCA,
UN SULTANO E UNA SCIMMIA
di Petra Marton

SURSUM CORDA
di Lia Esposito

COMPROMESSO MUSICALE
di Giulia Macauda

RADICI? NO GRAZIE
di Adriano Favaro

REFLUSSO
di Anonimo Trevigiano

Il processo creativo di scrittura per la scena drammatizziAMO è un laboratorio a cura di Alex Cendron di scrittura teatrale in cui lə* partecipanti hanno lavorato alla stesura di un breve atto unico a due o tre personaggi ambientato a Treviso.

Il tema della drammaturgia ha a che fare con il concept di GIOIOSAETAMOROSA, dove per "gioia" e “amore” si intende tutto l’amore e la gioia, sotto qualsiasi forma e accezione, la gioia di vivere e il rapporto con la felicità, il sesso, il dionisiaco come l'ebbrezza che deriva dall'arte sensuale, dall’erotismo, dalla convivialità, lo spirito gaio ed entusiasta, nell'imprevisto, nella condivisione del piacere, nell'irrazionale e nell'impeto creativo.

Oppure Il tema della drammaturgia ha a che fare con il concept specifico dell’edizione GEA.23 - RADIC(CH)I: radicchi e radici come metafora identitaria, che evoca anche la tematica della natura e dell’ambiente. Radici come tema che apra a stimoli nuovi, non limitati all’esaltazione di esse in senso nostalgico, che ricordi come a volte lo sradicamento e il travaso siano necessari per la crescita della pianta. Guardare alle radici significa narrare di ciò che si conosce profondamente sul piano dell’esperienza e dell’identità per metterlo in relazione alle esperienze e alle conoscenze dellə altrə perché diventino dialogo e apertura a ciò che è diverso da noi.

In collaborazione con il Treviso Comic Book Festival, i tre giovani Storyboard Artist (Visualizer) Caterina Favaro, Angelo Granà e Federico Zanca hanno realizzato una serie di sketch (schizzi) sulle drammaturgie scritte dallə partecipanti che verranno proiettati durante la lettura.

PROMENADE PERFORMANCE

esploriAMO

Promenade performance nello spazio pubblico

Acquista PROMENADE PERFORMANCE

esploriAMO

Promenade performance nello spazio pubblico

Acquista

a cura di
Ruggero FranceschiniMiriam  Russo e Samantha Silvestri

musiche

Fidanzati della Morte
(Giacomo Benvenuto, Tommaso Girardi e Marco Papparotto)

partecipanti: Bruno Bassanello
Giulia Bevilacqua
Beatrice Bramato
Angelica Conzon
Cristina De Piccoli
Marina Dosso
Sabrina Lombino
Canio Massimiliano Potenza
Lucia Zago un ringraziamento a
Ennio Casagrande, Francesca Conte, Giuseppina Sartor, Marco Zabai, IntergrART, CSO Django

Il processo creativo esploriAMO è partito dal tema dell’edizione 2023 del Festival GEA - RADI- C(CH)I. Nelle precedenti edizioni, il laboratorio si era concentrato sulla zona di San Nicolò (2021) e dei giardini di Sant’Andrea (2022). Quest’anno esploreremo vari quartieri, creando itinerari interconnessi attraverso il centro cittadino e forse anche oltre le mura, addentrandoci nell'area ex-Appiani.

In un’epoca di dispersione e di migrazione continua dai luoghi e dalle relazioni, spesso la ricerca delle radici come base di partenza condivisa si confonde con la chiusura nella roccaforte identitaria. Ci piacerebbe dare una nuova lettura di questa parola a Treviso, città di origine, di approdo, di partenze e di ritorni per moltə*. Per scrivere insieme allə partecipanti al processo creativo questa performance ci siamo chiestə: dove affondano le mie, le tue, le nostre radici in comune? Se in superficie siamo divisə, sottoterra siamo intrecciatə?

Vorremmo riscrivere una nuova mappa delle identità del territorio e riscoprire il patrimonio che ci accomuna: rizomi di storie, radici che si intersecano, migrazioni, mappe psicogeografiche, sociali e culturali, limiti che diventano orizzonti.

Abbiamo lavorato assieme allə partecipanti con l’obiettivo di valorizzare l’interpretazione teatrale, la consapevolezza del corpo nello spazio pubblico e la creazione collaborativa di questa performance aperta al pubblico.

PROMENADE PERFORMANCE

esploriAMO

Promenade performance nello spazio pubblico

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esploriAMO

Promenade performance nello spazio pubblico

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a cura di
Ruggero FranceschiniMiriam  Russo e Samantha Silvestri

musiche

Fidanzati della Morte
(Giacomo Benvenuto, Tommaso Girardi e Marco Papparotto)

partecipanti: Bruno Bassanello
Giulia Bevilacqua
Beatrice Bramato
Angelica Conzon
Cristina De Piccoli
Marina Dosso
Sabrina Lombino
Canio Massimiliano Potenza
Lucia Zago un ringraziamento a
Ennio Casagrande, Francesca Conte, Giuseppina Sartor, Marco Zabai, IntergrART, CSO Django

Il processo creativo esploriAMO è partito dal tema dell’edizione 2023 del Festival GEA - RADI- C(CH)I. Nelle precedenti edizioni, il laboratorio si era concentrato sulla zona di San Nicolò (2021) e dei giardini di Sant’Andrea (2022). Quest’anno esploreremo vari quartieri, creando itinerari interconnessi attraverso il centro cittadino e forse anche oltre le mura, addentrandoci nell'area ex-Appiani.

In un’epoca di dispersione e di migrazione continua dai luoghi e dalle relazioni, spesso la ricerca delle radici come base di partenza condivisa si confonde con la chiusura nella roccaforte identitaria. Ci piacerebbe dare una nuova lettura di questa parola a Treviso, città di origine, di approdo, di partenze e di ritorni per moltə*. Per scrivere insieme allə partecipanti al processo creativo questa performance ci siamo chiestə: dove affondano le mie, le tue, le nostre radici in comune? Se in superficie siamo divisə, sottoterra siamo intrecciatə?

Vorremmo riscrivere una nuova mappa delle identità del territorio e riscoprire il patrimonio che ci accomuna: rizomi di storie, radici che si intersecano, migrazioni, mappe psicogeografiche, sociali e culturali, limiti che diventano orizzonti.

Abbiamo lavorato assieme allə partecipanti con l’obiettivo di valorizzare l’interpretazione teatrale, la consapevolezza del corpo nello spazio pubblico e la creazione collaborativa di questa performance aperta al pubblico.

ciacoliamo

IntegrART - "Art & Culture Emergency Service"

aperitivo con IntegrART sul progetto "Art & Culture Emergency Service"

L'incontro

ciacoliAMO

L’associazione IntegrART incontra il pubblico in un clima dove si può essere sinceri e si può parlare del progetto "Art & Culture Emergency Service", di cose grandi e di cose piccole, di passione, gioia, amore, spettacolo, radici, radicchi e vita.

Un'occasione per aprire un dialogo che speriamo fertile e inaspettato. 

Al nostro fianco le persone che hanno frequentato il processo creativo commentiAMO e chiunque abbia voglia di ascoltare o “ciacolare” sul teatro e sulla vita.

IntegrART

IntegrART è un’associazione di promozione sociale che si occupa di inclusione sociale dei richiedenti asilo, rifugiati e migranti attraverso l’arte.

Art & Culture Emergency Service

Il progetto "Art & Culture Emergency Service" ha come obiettivo quello di connettere le periferie e le newcomers' communities con grandi istituzioni artistiche e culturali attraverso un racconto collettivo iniziato a gennaio di quest'anno che durerà fino a dicembre 2023. A fine anno gli spunti sui taccuini Moleskine, vinti dall'associazione IntegrART durante il bando lanciato dalla Moleskine Foundation "Creative Tools for Social Change", saranno raccolti e tradotti in proposte progettuali e/o verranno utilizzati per un'esposizione.

Al progetto hanno aderito diverse associazioni e persone del territorio tra cui il Comitato Teatro Treviso

apertura uficiale

GEA.23 RADIC(CH)I

taglio del nastro e buffet

apertura uficiale

GEA.23 RADIC(CH)I

taglio del nastro e buffet

Un momento ufficiale e conviviale per dare assieme alle autorità e a noi del CTT - Comitato Teatro Treviso il via a GEA.23 - RADIC(CH)I "GIOIOSAETAMOROSA - Treviso Contemporary Theater Festival2023.

Radicchi e radici come metafora identitaria, che evoca anche la tematica della natura e dell’ambiente. Radici come tema che apra a stimoli nuovi, non limitati all’esaltazione di esse in senso nostalgico, che ricordi come a volte lo sradicamento e il travaso siano necessari per la crescita della pianta. Guardare alle radici significa narrare di ciò che si conosce profondamente sul piano dell’esperienza e dell’identità per metterlo in relazione alle esperienze e alle conoscenze dellə* altrə perché diventino dialogo e apertura a ciò che è diverso da noi. 

Concepiamo il nostro Festival come una festa che rivitalizzi e travolga Treviso, come un momento di aggregazione e di inclusione dove i cittadini e le cittadine, le cittadinə* tuttə, sono coinvolti attivamente in laboratori aperti a tuttə, processi creativi, incontri dellə artistə ospiti con il pubblico, spettacoli, performance itineranti e il premio di drammaturgia Giuseppe Bepo Maffioli. In questo modo il divario tra artistə e pubblico viene assottigliato, generando nuove relazioni, condivisioni e comunità.

Vogliamo che il Teatro venga vissuto come un luogo dove soprattutto si celebrino e si festeggino la vita, l’amore e la gioia.

LETTURA SCENICA

drammatizziAMO

Lettura scenica dei testi scritti durante il processo creativo

Acquista LETTURA SCENICA

drammatizziAMO

Lettura scenica dei testi scritti durante il processo creativo

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TESTI:

PARZIALITÀ
di Valentina  Paronetto

INTERNSHIP
di Michele Granzotto

IL MIO ALBERO DI NATALE È UNA PIANTA DI MELANZANE
di Chiara Maggio

PREGIUDIZI
di Daniela Dotto

CHI TROVA UN AMICO TROVA UN PANINO
di Moustaou Arouna

Il processo creativo di scrittura per la scena drammatizziAMO è un laboratorio a cura di Alex Cendron di scrittura teatrale in cui lə* partecipanti hanno lavorato alla stesura di un breve atto unico a due o tre personaggi ambientato a Treviso.

Il tema della drammaturgia ha a che fare con il concept di GIOIOSAETAMOROSA, dove per "gioia" e “amore” si intende tutto l’amore e la gioia, sotto qualsiasi forma e accezione, la gioia di vivere e il rapporto con la felicità, il sesso, il dionisiaco come l'ebbrezza che deriva dall'arte sensuale, dall’erotismo, dalla convivialità, lo spirito gaio ed entusiasta, nell'imprevisto, nella condivisione del piacere, nell'irrazionale e nell'impeto creativo.

Oppure Il tema della drammaturgia ha a che fare con il concept specifico dell’edizione GEA.23 - RADIC(CH)I: radicchi e radici come metafora identitaria, che evoca anche la tematica della natura e dell’ambiente. Radici come tema che apra a stimoli nuovi, non limitati all’esaltazione di esse in senso nostalgico, che ricordi come a volte lo sradicamento e il travaso siano necessari per la crescita della pianta. Guardare alle radici significa narrare di ciò che si conosce profondamente sul piano dell’esperienza e dell’identità per metterlo in relazione alle esperienze e alle conoscenze dellə altrə perché diventino dialogo e apertura a ciò che è diverso da noi.

In collaborazione con il Treviso Comic Book Festival, i tre giovani Storyboard Artist (Visualizer) Caterina Favaro, Angelo Granà e Federico Zanca hanno realizzato una serie di sketch (schizzi) sulle drammaturgie scritte dallə partecipanti che verranno proiettati durante la lettura.

LETTURA SCENICA

PGBM.23

ricordo di Bepo | premiazione | lettura scenica

Acquista LETTURA SCENICA

PGBM.23

ricordo di Bepo | premiazione | lettura scenica

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Comune di Treviso

Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale

Comitato Teatro Treviso

in collaborazione con 
TBCF - Treviso Comic Book Festival

Comune di Treviso

Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale

Comitato Teatro Treviso

in collaborazione con 
TBCF - Treviso Comic Book Festival

Il Premio vuole essere un omaggio a un personaggio trevigiano purtroppo poco noto ai più: Giuseppe Maffioli, drammaturgo, regista e attore. (breve biografia artistica). Di origini padovane ma trevigiano nel cuore, “Bepo” Maffioli è stato una figura di spicco nel panorama teatrale non solo locale ma anche nazionale, che lo ha visto recitare al fianco di Marcello Mastroianni, Sophia Loren, Monica Vitti, Alberto Sordi e tanti altri, diretto da registi del calibro di Ettore Scola e Dino Risi. La sua carriera ha visto però inizio nel Teatro e ha sempre cavalcato parallela alla sua passione per la gastronomia, che lo ha portato a scrivere libri e dirigere rubriche culinarie alla radio e in televisione. Dalla volontà di mantenere vivo il suo ricordo nasce la decisione del Comitato Teatro Treviso di dedicargli questo premio nazionale di drammaturgia, con la speranza che possa scovare e accompagnare in una bella carriera dei nuovi talenti nel panorama teatrale nazionale. Dopo un ricordo di Giuseppe Maffioli, la drammaturgia vincitrice verrà premiata e proposta al pubblico in lettura scenica accompagnata dalle illustrazioni di una visualizer del Treviso Comic Book Festival Elisa Canaglia.

Programma della serata:

  • ricordo di Giuseppe Maffioli
  • premiazione della drammaturgia vincitrice
  • lettura scenica della drammaturgia vincitrice
    accompagnata dalle illustrazioni di Elisa Canaglia
Approfondisci

Incontro con la compagnia Le Notti de "Dentro Emilia" e Associazione Mimosa, che con noi scambieranno due chiacchiere intrecciando i loro rispettivi percorsi artistici e professionali. A fare da cornice, gli splendidi spazi del CAFFÈ CAFFI, storico locale trevigiano simbolo di storia e bellezza.

Le Notti

Dentro Emiliaindaga la prostituzione lungo la via Emilia e il punto di partenza per la ricerca su campo è stato l’incontro con Via Libera, associazione no proft-apolitica-aconfessionale, che opera dal 2010 a Bologna in aiuto delle persone vittime di tratta e sfruttamento sessuale.

In scena corpi, pochi oggetti, e una telecamera sempre accesa che disegna le scenografie dello spettacolo e in costante legame con la creazione attoriale.

Associazione Mimosa

Dal 1996, Associazione Mimosa ODV promuove l’integrazione sociale delle persone che versano in condizioni di disagio, con particolare riferimento ai fenomeni dell’immigrazione, della prostituzione, alle situazioni di indigenza e svantaggio sociale.

Nel 2008 inizia la collaborazione con Equality Cooperativa Sociale, che affianca alle attività istituzionali l’apporto dei volontari in un’ottica di cittadinanza attiva con iniziative socio-culturali che vanno dalla formazione dei volontari alla sensibilizzazione su tematiche riguardanti i diritti delle persone che si prostituiscono, lo sfruttamento sessuale e gli stereotipi di genere. Dal 2008, Mimosa si occupa anche di progetti di rigenerazione urbana e sociale.

Incontro con l'artista Smirna Kulenovic di "UMWELTS" e Alberto Franceschini, coreografo trevigiano, che con noi scambieranno due chiacchiere intrecciando i loro rispettivi percorsi artistici e professionali. A fare da cornice, gli spazi accoglienti di TOCAI, osteria trevigiana che coniuga la tradizione e l'innovazione.

Smirna Kulenović

Umwelts significa secondo il biologo Jakob von Uexküll un “ambiente” fisico, emotivo e semiotico nel quale un essere umano vive insieme ad un’altra specie. Smirna Kulenovic intraprende un percorso insieme a una pecora lungo le mura di Treviso, durante il quale decidono insieme che spazi osservare e attraversare.

S. Kulenović è un'artista bosniaca multidisciplinare e un'attivista. La sua pratica si focalizza sulle strategie di partecipazione performativa e artistica negli spazi pubblici. Attualmente impegnata come ricercatrice all' Università di arte e design a Linz e artista associata all'Angewandte Innovation Lab in Vienna.

Alberto Franceschini

Alberto ha studiato danza in Italia e in Svizzera ( 1998-2004 ), ha fatto un Master in Coreografia in Pratiche Performative all'UNIARTS di Stoccolma ( 2015-17 ) e dal 2019 studia Psicoterapia in Austria.

 

Tra il 2005 e il 2019 ha lavorato sia come freelance sia per i teatri istituzionali in Austria, Svizzera, Germania e, come membro del Cullberg Ballet, in Svezia. Dal 2011 si è concentrato sulla coreografia. Le sue creazioni hanno un carattere interdisciplinare, con particolare enfasi al lavoro di collaborazione e un occhio di riguardo per i lavori site-specific. Dal 2017 collabora con Elio Gervasi nella Tanz company Gervasi.

Dj Set by Sandro Easy (Ez no problem)

Love for music, grooves, steady drums

presentazione cocktail GEA.22

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LO SPETTACOLO

Chi sono le Gattoparde? Ultime esponenti di una classe nobile (leggi: intellettuale) in via di estinzione, oppure creature multiformi e spudorate, che attraversano i tempi cambiando pelle e pelliccia? Rivoluzionarie o reazionarie? O ancora, forse, figure nuove, alla vigilia di un cambiamento epocale, proiettate verso un futuro più tangibile e necessario delle stelle del Principe di Salina?
In uno spazio scenico essenziale, le drag queen si offriranno alla vista, smaccate ed eccessive, più che mai creature ibride, caratterizzate da una compresenza di segni maschili e femminili, avvolte da canzoni e impegnate in interminabili danze.

Il nostro spettacolo è una grande festa cui è invitato tutto il paese: un ballo lungo tutta una vita e tutta una Storia, un eterno e ciclico presente che non trova sbocchi, la trappola di una bellezza mortale che addormenta le coscienze, una continua rivoluzione mancata.

Questo non è un adattamento del Gattopardo ma un’invenzione, un ragionamento scenico, una follia in forma di teatro. Guardando il nostro passato (nazionale, culturale e personale) e guardando il presente (continuamente risospinto nel passato) cerchiamo un altrove: se non il futuro, la possibilità di immaginarlo. Alla ricerca di uno spettacolo che sia libero, proprio come la Carrà, che si liberò dal giogo della lacca con i suoi famosi colpi di testa.

LE GATTOPARDE


L’ultima festa prima della fine del mondo

uno spettacolo
Nina’s Drag Queens

di e con 
Alessio Calciolari, Gianluca Di Lauro, Sax Nicosia, Lorenzo Piccolo, Ulisse Romanò

regia
Ulisse Romanò

drammaturgia collettiva guidata da
Lorenzo Piccolo

costumi
Daniela Cernigliaro

scene
Maria Spazzi

musiche e suono
Gianluca Misiti

luci
Luna Mariotti

assistente ai costumi
Rosa Mariotti

assistente alle scene e realizzazione
Marina Conti

assistente alla regia
Livia Bonetti

sartoria
Daniele Nasca Confezioni

aiuto sarta
Martina Lenci

parrucche
Artimmagine

fonico di palco
Francesco Citterio

illustrazione
Francesco Calcagnini

foto di scena
Valentina Bianchi

produzione
Aparte Soc. Coop. | Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano | Teatro Metastasio di Prato | Emilia Romagna Teatro Fondazione

Si ringrazia
Teatro Fontana, Sorellanza, Matteo Colombo, Maria Giulia Rossi

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Incontro con la compagnia Nina’s Drag Queens de “Le Gattoparde” e Francesca Tacca, organizzatrice di Q.pido – Treviso Equality Festival, che con noi scambieranno due chiacchiere intrecciando i loro rispettivi percorsi artistici e professionali. A fare da cornice, gli splendidi spazi del CAFFÈ CAFFI, storico locale trevigiano simbolo di storia e bellezza.

Nina’s Drag Queens

Le Nina’s sono nate dalla voglia di creare uno spazio colorato di pura libertà espressiva. Negli anni hanno indagato personaggi ed estetica drag attraverso happening e serate di varietà, fino alla costruzione di un proprio inconfondibile stile. Nel percorso di ricerca legato alla riscoperta dei classici teatrali, hanno creato Nina’s Radio Night (2011)Il Giardino delle Ciliegie (2012), DragPennyOpera (2015),  Vedi alla voce Alma (2016), Queen LeaR (2019).

Q.pido

Q.pido – Treviso Equality Festival, la rassegna dedicata alla cultura LGBT+, alla sua quarta edizione, ha messo in calendario per il 2022 sei appuntamenti tra il 13 e il 22 maggio. L’occasione è la Giornata Mondiale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia del 17 maggio. Da quasi un decennio ormai il Coordinamento LGBTE di Treviso propone attività di informazione, prevenzione, lotta alle discriminazioni e promozione dei diritti civili e opera per l’affermazione individuale e collettiva delle persone LGBT+ all’interno della comunità del territorio.
Acquista La restituzione drammatizziAMO è il fruttto del laboratorio di scrittura teatrale drammatizziAMO in cui lə partecipanti hanno lavorato alla stesura di un breve atto unico a due o tre personaggi ambientato a Treviso. Il tema sarà tuttə la gioia e l’amore, sotto qualsiasi forma e accezione, la gioia di vivere, il sesso e il dionisiaco. La restituzione drammatizziAMO è una lettura scenica degli elaborati dellə allievə. Approfondisci

drammatizziAMO

restituzione

Lettura scenica dei testi dellə allievə
a cura di e con Alex Cendron Irene Curto e l’amorevole presenza di Samantha Silvestri
una coproduzione Teatro Stabile Veneto – Teatro Nazionale Comitato Teatro Treviso
 
Acquista
Riff Green è un cantante e cantautore italiano. La sua musica spazia dal rock classico al folk acustico con influenze blues e soul.
Acquista La restituzione interpretiAMO è il frutto del processo creativo omonimo: un laboratorio teatrale di creazione di una promenade performance. La restituzione interpretiAMO è uno spettacolo a tappe in giro per la città di cui le stessə partecipanti saranno protagonistə. Scene scritte a partire dalle biografie di donne che hanno lottato per la parità dei diritti. Approfondisci

interpretiAMO

restituzione

una coproduzione Teatro Stabile Veneto – Teatro Nazionale Comitato Teatro Treviso
a cura di e con Laura Serena Angelo Callegarine lə* partecipanti del processo creativo Elio Cecere ORIANA FALLACI – Lettera a un bambino mai nato Rocco Andrea Barone MOANA POZZI – testimonianza da un suo show Anna Brugnera SANTA CATERINA DA SIENA – ispirato a Causa di Beatificazione di Massimo Sgorbani Marina Dosso TINA ANSELMI – 23/06/1992 convegno “Questione morale e società”, Conegliano Angelica Conzon (con Lucia Zago) NADIA COMANECI – monologo scritto da Angelo Callegarin Greta Nola (con Elio Cecere) ELEONORA DUSE – ispirato a Casa di bambola di H. Ibsen Lucia Zago ANNA POLITKOVSKAJA – ispirato a Donna non rieducabile di Stefano Massini Miriam Agnese Cremona DONATELLA RETTORE – monologo di Angelo Callegarin e Laura Serena
Acquista
l Premio vuole essere un omaggio a un personaggio trevigiano purtroppo poco noto ai più: Giuseppe Maffioli, drammaturgo, regista e attore. (breve biografia artistica). Di origini padovane ma trevigiano nel cuore, “Bepo” Maffioli è stato una figura di spicco nel panorama teatrale non solo locale ma anche nazionale, che lo ha visto recitare al fianco di Marcello Mastroianni, Sophia Loren, Monica Vitti, Alberto Sordi e tanti altri, diretto da registi del calibro di Ettore Scola e Dino Risi. La sua carriera ha visto però inizio nel Teatro e ha sempre cavalcato parallela alla sua passione per la gastronomia, che lo ha portato a scrivere libri e dirigere rubriche culinarie alla radio e in televisione. Dalla volontà di mantenere vivo il suo ricordo nasce la decisione del Comitato Teatro Treviso di dedicargli questo nuovo premio cittadino, con la speranza che possa scovare e accompagnare in una bella carriera dei nuovi talenti nel panorama teatrale nazionale. Programma della serata:
  • ricordo di Giuseppe Maffioli
  • premiazione della drammaturgia vincitrice
  • lettura scenica di "È arrivato Cupido" di Diana Höbel

PGBM.23

Premio Giuseppe Bepo Maffioli 2023 Comune di Treviso Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale Comitato Teatro Treviso Approfondisci
massimo 8 persone alla volta - consigliabile indossare scarpe comode

SPIRITO DEL TEATRO

uno spettacolo scritto da Alex Cendron con le voci del Comitato Teatro Treviso Una performance teatrale itinerante all'interno del teatro Mario Del Monaco. Un viaggio al confine fra realtà, teatro e aldilà, muniti di cuffie wifi per scoprire gli spiriti del teatro. Per sentire ciò che non si può più vedere. Con la guida di unə* attore del Comitato Teatro Treviso e in compagnia dello spirito del conte Tita Rinaldi esplorerete gli spazi e la storia del Teatro Comunale Mario Del Monaco. Dal foyer al graticcio, dal palco alla sartoria, dai camerini al loggione incontrando di volta in volta gli spiriti di chi il teatro l'ha costruito, l'ha vissuto, l'ha distrutto, l'ha amato.   SPIRITO DEL TEATRO testo e regia Alex Cendron con Angelo Callegarin, Alex Cendron, Irene Curto, Ruggero Franceschini, Giacomo Martini, Francesca Merli, Miriam Russo, Laura Serena, Samantha Silvestri, Davide StravaMarta Vianello

Incontro con l'attrice Marta Cuscunà de "Il canto della caduta" e lə membrə del collettivo Non Una Di Meno che con noi scambieranno due chiacchiere intrecciando i loro rispettivi percorsi artistici e professionali. A fare da cornice, gli splendidi spazi del CAFFÈ CAFFI, storico locale trevigiano simbolo di storia e bellezza.

Marta Cuscunà

Marta Cuscunà è autrice e performer di teatro visuale. Nella suo percorso artistico incontra grandi maestri del teatro contemporaneo internazionale: Joan Baixas, José Sanchis Sinisterra, Christian Burgess e molti altri. Due volte finalista premio Ubu come migliore attrice, vince numerosi premi nel corso degli anni, ultimo il Premio Hystrio - Altre Muse nel 2019.
Nella sua ricerca unisce l’attivismo alla drammaturgia per figure. Ne Il canto della caduta unisce l’immaginario ancestrale del mito di Fanes ai principi di animatronica utilizzati per manovrare i pupazzi. 

Non Una Di Meno

Non Una di Meno è un collettivo transfemminista transnazionale. A Treviso il gruppo nasce dall'incontro di numerose attivistə spintə dalla volontà di dare spazio e voce alle numerose mobilitazioni e rivendicazioni di donne e persone LGBT+.
Violenza di genere, accesso al welfare, ecotransfemminismo, decolonialità, privilegio, sfruttamento nei luoghi di lavoro: questi e molti altri sono i temi di cui il collettivo si occupa da sempre. Cavalleresse del gender in lotta contro la tossicità del patriarcato e del capitale!

Incontro con il regista Matteo Spiazzi e l'associazione integrART, amichə del Comitato Teatro Treviso, che con noi scambieranno due chiacchiere, presentandoci i loro progetti attuali e sul territorio. A fare da cornice, gli splendidi spazi del CAFFÈ CAFFI, storico locale trevigiano simbolo di storia e bellezza.

 

Matteo Spiazzi

Matteo Spiazzi ( Verona, 1987 ) si è diplomato come attore all'Accademia Nico Pepe di Udine nel 2010. Ha lavorato come regista, pedagogo e organizzatore di eventi in Italia, Austria, Bielorussia, Repubblica Ceca, Ecuador, Estonia, Lituania, Slovenia, Polonia, Ucraina e Russia.

In occasione di questo ciacoliAMO ci presenterà Stage4ukraine: iniziativa che prevede l’accoglienza di studenti provenienti dalle Accademie d’arte drammatica ucraine offrendo loro l’opportunità di continuare gli studi, grazie alla collaborazione di alcune tra le maggiori Accademie d’arte drammatica Italiane. Ad oggi il progetto coinvolge una cinquantina di studenti.

IntegrART

IntegrART è un’associazione di promozione sociale che si occupa di inclusione sociale dei richiedenti asilo, rifugiati e migranti attraverso l’arte.

In occasione di questo CiacoliAMO ci parlerà dei progetti in corso nel 2022 tra i quali “La mappa della nostalgia” al Mother Tongues Festival a Dublino (Irlanda) e il progetto “Limit of your Safe Space” dell’artista giapponese Shinpei Takeda, creato insieme ad alcuni richiedenti asilo provenienti da diversi paesi e ai veterani americani di guerra.

Incontro con lə* membrə del CTT - Comitato Teatro Treviso e Michela Russo, dottoressa di ricerca in filosofia teoretica e politica, esperta di questioni relative alla costruzione dell'identità e diversità di genere, all'eteronormatività e alla narrativa queer, al femminismo, al patriarcato e al machismo. Scambieremo due chiacchiere a partire dallo spettacolo TELENOVELA presentato in prima assoluta al Teatro Mario Del Monaco di Treviso dall'8 al 10 luglio.
A fare da cornice, gli splendidi spazi del CAFFÈ CAFFI, storico locale trevigiano simbolo di storia e bellezza.

Comitato Teatro Treviso

Il CTT - Comitato Teatro Treviso  è un gruppo di 11 giovani professionistə dello spettacolo natə a Treviso, ideatore ed organizzatore del "GIOIOSAETAMOROSA - Treviso Contemporary Theater Festival".

L’avere un piede dentro e un piede fuori dalla città, l’essere in contatto vivo e fattivo con la realtà artistica nazionale (e internazionale) spinge il C.T.T. a condividere i propri percorsi con la gente della città: come sentinelle che tornano dal loro perlustrare, sommano le loro voci (anche a chi già lo diceva) per raccontare che ...

“C’è una città di Treviso ancora più bella, viva e vitale,
va costruita e abbellita assieme, noi l’abbiamo vista”

Michela Russo

Michela Russo è dottoressa di ricerca in filosofia teoretica e politica e in studi ispanici. Attualmente vive negli Stati Uniti, insegna nel dipartimento di Lingue e Letterature Romanze (RLL) dell’Università del Michigan (Ann Arbor), in cui è membro fondatore del Gender Diversity Committee , un comitato per la diversità di genere che garantisce programmi di studio progettati per rispettare al meglio le identità di tuttə (linguaggio inclusivo, pronomi neutri e non binari).

Nei suoi corsi, tra le altre cose si occupa di riflettere sulla possibilità di istituire e analizzare quello che possiamo chiamare uno “sguardo queer” nelle rappresentazioni visive e performatiche: una narrativa capace di costruire i personaggi in modo non necessariamente binario che soppianti la rigida divisione tra maschile e femminile a favore di una maggiore fluidità tra i generi.

 

Acquista Oggi si utilizza spesso la parola “patriarcato” in riferimento ad alcune dinamiche relazionali e sociali secondo le quali l’uomo ha assunto, spesso con la forza, un potere superiore alla donna, e per spiegare molti problemi e ingiustizie della società contemporanea, non solo Occidentale. Il termine patriarcato si riferisce a un sistema storico-sociale eretto nel corso degli ultimi millenni, creato col passaggio dal nomadismo alla sedentarietà, dalla caccia/raccolta alla coltivazione/allevamento, che produsse un surplus di risorse. Nel corso dei secoli, la gestione di queste risorse fu sempre riservata a chi possedeva il monopolio della violenza, della forza di tipo muscolare, per la quale gli uomini risultarono in vantaggio. Le donne furono relegate alla cura della prole; la loro sessualità e capacità riproduttiva divennero un oggetto di scambio per gli uomini, che si appropriarono di loro come della terra dei nemici. Col passare dei millenni, questa gerarchia si è cristallizzata, rendendo le donne merce umana, e facendo disimparare agli uomini la cura. Infatti, i soggetti più deboli come bambini e anziani venivano affidati quasi esclusivamente alle attenzioni femminili: molte professioni storicamente si basano su questo principio, basti pensare alle professioni di infermiera o maestra ad esempio. In questo senso, le vittime del patriarcato siamo tutti e tutte, essendo esso un sistema di gerarchia dove chi è più violento ha il potere e dove la cura è sintomo di debolezza. Un sistema piramidale, competitivo, non collaborativo, nel quale un uomo che eserciti la gentilezza e la non resistenza, mettendo in campo un’energia di accoglienza, non trova posto. Questa è storia. Fredda, oggettiva, lontana. Ma cosa significa per noi oggi? Qual è la manifestazione concreta di queste dinamiche tra sessi e generi diversi? Come si sono declinate nelle nostre città, nel passato recente? Come sono percepite da chi le vive oggi? Qual è l’orizzonte che si prospetta? Analizzando e riscoprendo da dove veniamo, possiamo tracciare un disegno del futuro che ci attende? Partendo da queste domande, il Comitato Teatro Treviso, in coproduzione con il Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale e con il coinvolgimento del drammaturgo Ricc-ardo Favaro, ha intrapreso un processo creativo che ha portato allo spettacolo Telenovela, che verrà in anteprima al Teatro Mario Del Monaco durante il festival GEA.22. Approfondisci

TELENOVELA

testo Riccardo Favaro con Angelo Callegarin, Alex Cendron, Irene Curto, Ruggero Franceschini, Giacomo Martini, Miriam Russo, Laura Serena, Samantha Silvestri regia Ruggero Franceschini, Francesca Merli, Davide Strava assistente alla regia Enrico Frisoni costumi Francesca De Santis light design Paolo Pollo Rodighiero sound design Giacomo Benvenuto e Marco PapparottoI Fidanzati della Morte assistente costumista Alice Manente responsabile di produzione Marta Vianello co-produzione di Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale | Comitato Teatro Treviso con il supporto di Kaliscopio Teatro Officina | Binario 1 Acquista
Acquista Oggi si utilizza spesso la parola “patriarcato” in riferimento ad alcune dinamiche relazionali e sociali secondo le quali l’uomo ha assunto, spesso con la forza, un potere superiore alla donna, e per spiegare molti problemi e ingiustizie della società contemporanea, non solo Occidentale. Il termine patriarcato si riferisce a un sistema storico-sociale eretto nel corso degli ultimi millenni, creato col passaggio dal nomadismo alla sedentarietà, dalla caccia/raccolta alla coltivazione/allevamento, che produsse un surplus di risorse. Nel corso dei secoli, la gestione di queste risorse fu sempre riservata a chi possedeva il monopolio della violenza, della forza di tipo muscolare, per la quale gli uomini risultarono in vantaggio. Le donne furono relegate alla cura della prole; la loro sessualità e capacità riproduttiva divennero un oggetto di scambio per gli uomini, che si appropriarono di loro come della terra dei nemici. Col passare dei millenni, questa gerarchia si è cristallizzata, rendendo le donne merce umana, e facendo disimparare agli uomini la cura. Infatti, i soggetti più deboli come bambini e anziani venivano affidati quasi esclusivamente alle attenzioni femminili: molte professioni storicamente si basano su questo principio, basti pensare alle professioni di infermiera o maestra ad esempio. In questo senso, le vittime del patriarcato siamo tutti e tutte, essendo esso un sistema di gerarchia dove chi è più violento ha il potere e dove la cura è sintomo di debolezza. Un sistema piramidale, competitivo, non collaborativo, nel quale un uomo che eserciti la gentilezza e la non resistenza, mettendo in campo un’energia di accoglienza, non trova posto. Questa è storia. Fredda, oggettiva, lontana. Ma cosa significa per noi oggi? Qual è la manifestazione concreta di queste dinamiche tra sessi e generi diversi? Come si sono declinate nelle nostre città, nel passato recente? Come sono percepite da chi le vive oggi? Qual è l’orizzonte che si prospetta? Analizzando e riscoprendo da dove veniamo, possiamo tracciare un disegno del futuro che ci attende? Partendo da queste domande, il Comitato Teatro Treviso, in coproduzione con il Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale e con il coinvolgimento del drammaturgo Ricc-ardo Favaro, ha intrapreso un processo creativo che ha portato allo spettacolo Telenovela, che verrà in anteprima al Teatro Mario Del Monaco durante il festival GEA.22. Approfondisci

TELENOVELA

testo Riccardo Favaro con Angelo Callegarin, Alex Cendron, Irene Curto, Ruggero Franceschini, Giacomo Martini, Miriam Russo, Laura Serena, Samantha Silvestri regia Ruggero Franceschini, Francesca Merli, Davide Strava assistente alla regia Enrico Frisoni costumi Francesca De Santis light design Paolo Pollo Rodighiero sound design Giacomo Benvenuto e Marco PapparottoI Fidanzati della Morte assistente costumista Alice Manente responsabile di produzione Marta Vianello co-produzione di Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale | Comitato Teatro Treviso con il supporto di Kaliscopio Teatro Officina | Binario 1 Acquista
Acquista Oggi si utilizza spesso la parola “patriarcato” in riferimento ad alcune dinamiche relazionali e sociali secondo le quali l’uomo ha assunto, spesso con la forza, un potere superiore alla donna, e per spiegare molti problemi e ingiustizie della società contemporanea, non solo Occidentale. Il termine patriarcato si riferisce a un sistema storico-sociale eretto nel corso degli ultimi millenni, creato col passaggio dal nomadismo alla sedentarietà, dalla caccia/raccolta alla coltivazione/allevamento, che produsse un surplus di risorse. Nel corso dei secoli, la gestione di queste risorse fu sempre riservata a chi possedeva il monopolio della violenza, della forza di tipo muscolare, per la quale gli uomini risultarono in vantaggio. Le donne furono relegate alla cura della prole; la loro sessualità e capacità riproduttiva divennero un oggetto di scambio per gli uomini, che si appropriarono di loro come della terra dei nemici. Col passare dei millenni, questa gerarchia si è cristallizzata, rendendo le donne merce umana, e facendo disimparare agli uomini la cura. Infatti, i soggetti più deboli come bambini e anziani venivano affidati quasi esclusivamente alle attenzioni femminili: molte professioni storicamente si basano su questo principio, basti pensare alle professioni di infermiera o maestra ad esempio. In questo senso, le vittime del patriarcato siamo tutti e tutte, essendo esso un sistema di gerarchia dove chi è più violento ha il potere e dove la cura è sintomo di debolezza. Un sistema piramidale, competitivo, non collaborativo, nel quale un uomo che eserciti la gentilezza e la non resistenza, mettendo in campo un’energia di accoglienza, non trova posto. Questa è storia. Fredda, oggettiva, lontana. Ma cosa significa per noi oggi? Qual è la manifestazione concreta di queste dinamiche tra sessi e generi diversi? Come si sono declinate nelle nostre città, nel passato recente? Come sono percepite da chi le vive oggi? Qual è l’orizzonte che si prospetta? Analizzando e riscoprendo da dove veniamo, possiamo tracciare un disegno del futuro che ci attende? Partendo da queste domande, il Comitato Teatro Treviso, in coproduzione con il Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale e con il coinvolgimento del drammaturgo Ricc-ardo Favaro, ha intrapreso un processo creativo che ha portato allo spettacolo Telenovela, che verrà in anteprima al Teatro Mario Del Monaco durante il festival GEA.22. Approfondisci

TELENOVELA

testo Riccardo Favaro con Angelo Callegarin, Alex Cendron, Irene Curto, Ruggero Franceschini, Giacomo Martini, Miriam Russo, Laura Serena, Samantha Silvestri regia Ruggero Franceschini, Francesca Merli, Davide Strava assistente alla regia Enrico Frisoni costumi Francesca De Santis light design Paolo Pollo Rodighiero sound design Giacomo Benvenuto e Marco PapparottoI Fidanzati della Morte assistente costumista Alice Manente responsabile di produzione Marta Vianello co-produzione di Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale | Comitato Teatro Treviso con il supporto di Kaliscopio Teatro Officina | Binario 1 Acquista

esploriAMO 2021

Approfondisci  

Incontro del pubblico con la compagnia Maniaci d'Amore autori ed interpreti dello spettacolo SIEDE LA TERRA.

Al nostro fianco lə* giovani partecipanti del processo creativo commentiAMO.

Acquista

Siede la terra è uno studio corrosivo sui meccanismi velenosi dei piccoli paesi, sul violento maschilismo e razzismo che li guida ma soprattutto su chi conduce la narrazione di un luogo e dunque su chi ne detiene il potere. A incarnare questa figura è Clarice, l’impietosa pettegola dell’immaginario paese di Sciazzusazzu di Sopra, talmente abile nel manipolare le notizie da riuscire a salvare sua figlia Teresa da tutte le - fondate - dicerie che girano sul suo conto.  Un giorno infatti su un muro appare una frase ingiuriosa intorno alla giovane: la madre riuscirà a spostare l’attenzione su un'omonima ragazza del paese, decretandone l’infelicità, pur di allontanare ogni sospetto da Teresa. Siede la terra è un lavoro profondamente contemporaneo che, in maniera sottile, si interroga sulle logiche spietate della gogna pubblica ma anche sul corpo della donna, spesso oggetto di narrazioni subite, e sull’invenzione strumentale dello straniero, del diverso e dell’untore.

Mischiando teatro di narrazione, riflessione sociologiche, teatro dell’assurdo e immaginario pop, i Maniaci d’Amore firmano un’altra drammaturgia irriverente e coraggiosa, un pamphlet contro le dinamiche tossiche del villaggio: non una galleria degli orrori bensì un comico inno d’amore, un’elegia in forma di accusa. Perché, malgrado l’insofferenza, l’indignazione e a volte la vergogna, noi apparteniamo a queste comunità. Non solo i nostri vulnerabili corpi, ma anche i nostri cuori poggiano qui, dove siede la terra.

SIEDE LA TERRA

regia
Francesco d’Amore
Luciana Maniaci

drammaturgia
Francesco d’Amore
Luciana Maniaci

con
Francesco d’Amore
Luciana Maniaci

scene e costumi
Francesca Marsella

luci
Alex Nesti

si ringraziano
Tommaso Bianco
Maurizio Sguotti

foto di scena
Luca Del Pia

una produzione
MANIACI D'AMORE
Kronoteatro

Acquista
Acquista A. e A. hanno 15 e 17 anni: sono una ragazza e un ragazzo come tanti, vivono le proprie vite dividendosi tra la scuola, una comune passione per la musica, lo sport e tutto il resto. Sono pieni di sogni, incertezze, dubbi e aspirazioni. E non hanno ancora fatto l’amore. In classe invece non si parla d’altro; i compagni raccontano di imprese eroiche, sembrano esperti e sicuri di sé, pare conoscano a menadito ogni dettaglio di quello che succede sotto le lenzuola. Ma dove hanno imparato, si chiedono A. e A.? A casa è quasi impossibile affrontare l’argomento, a scuola si parla solo di malattie e gravidanze indesiderate. Ma cos’è allora, veramente, il sesso tra due persone? È quello che ogni tanto A. e A. hanno intravisto nei video pornografici, sul telefono di qualcuno all’ora di educazione fisica o nel cortile dopo scuola? Bisognerà davvero fare quelle cose assurde, quando si rimane soli in una stanza? Ed essere così “giusti” sotto le magliette, così perfetti, così pronti negli occhi e nelle parole? Ma poi quali parole, quali dire? A+A. Storia di una prima volta è il viaggio di due adolescenti alla scoperta dell’intimità, in cui destreggiarsi tra falsi miti, paure e ansie da prestazione, per giungere insieme a qualcosa di nuovo e inaspettato. Perché ogni prima volta è un evento unico e irripetibile. È la prima volta.

A + A  Storia di una prima volta

ideazione, regia, costumi Giuliano Scarpinato drammaturgia Giuliano Scarpinato e Gioia Salvatori con Emanuele Del Castillo Beatrice Casiroli scene Diana Ciufo luci, suono Giacomo Agnifili dance dramaturg Gaia Clotilde Chernetich assistente ai movimenti di scena Giulia Bean video Stefano Bergomas Marco Falanga direttore di scena Mauro Fontana foto di scena Daniele Fona una produzione CSS Teatro stabile di innovazione del FVG con il sostegno di Istituto Italiano di Cultura - Parigi in collaborazione con COOP Alleanza 3.0 Acquista
processo creativo

restituzione incrociAMO 2021

Lettura scenica

a cura di e con
Alex Cendron
Irene Curto
Davide Strava

Lettura scenica degli atti unici scritti dallə* allievə del processo creativo incrociAMO (drammatizziAMO).

Incontro del pubblico con Giuliano Scarpinato,il regista dello spettacolo A+A Storia di una prima volta.

Al nostro fianco lə* giovani partecipanti del processo creativo commentiAMO.

Acquista TOMATO SOAP porta in scena la violenza di genere raccontando la storia di un uomo e una donna. Seguiamo le vicende di Gianni e Gilda dal loro primo incontro, l’innamoramento, la costruzione di una vita insieme, fino a diventare testimoni muti dell’incrinarsi del rapporto e della prepotenza con cui la violenza ne diventa protagonista. Gianni e Gilda sono due pupazzi di gommapiuma a grandezza umana, marionnettes portés, manipolati a vista dai due performers. Ma la storia dei pupazzi è anche il gioco della coppia di attori-manipolatori, che sotto gli occhi del pubblico scambiano le carte, invertendo i ruoli: è infatti l’attrice a fare l’uomo e l’attore a fare la donna. A dispetto della gravità del contenuto, TOMATO SOAP utilizza un linguaggio lieve, visuale, ironico, muto, accompagnandoci al limite della risata, là dove la tragedia diventa grottesco.

TOMATO SOAP Teatronovela sulla violenza di genere in un’unica puntata

creazione originale Manimotó regia Lydie Le Doeuff con Ariela Maggi Giulio Canestrelli sonoro IOSONOUNCANE disegno luci Matteo Pozzobon costruzione pupazzi Ariela Maggi Giulio Canestrelli coaching manipolazione pupazzi Monica Varela Couto foto di scena Roberto Mezzano una produzione Manimotó Questa nave Acquista
partyAMO

POESIE LIBERTINE

Festa finale tra parole e musica

“Me lambicco el cervello zorno e notte
per far sonetti grassi e buttirosi
per divertir le donne e i so morosi
ma mi fazzo sonetti e i altri fotte.”

Una festa finale tra parole e musica, in cui i membrə* del Comitato Teatro Treviso, accompagnati dalle musiche eseguite dal maestro Massimo scattolin, daranno voce alle composizioni erotiche e goliardiche di Giorgio Baffo, poeta veneziano vissuto a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo, celebre per sonetti, canzoni e madrigali licenziosi.

Incontro del pubblico con lə* artistə della compagnia Manimotó. Al nostro fianco lə giovani partecipanti del processo creativo commentiAMO.

processo creativo

restituzione sogniAMO 2021

Spettacolo di teatro partecipato

a cura di
Francesca Merli

con
Angelo Callegarin
Samantha Silvestri
Laura Serena

e lə* partecipanti al processo creativo

per l’infanzia
Giovanni Simioni

per l’adolescenza
Benny Gervalla
Carola Buosi

per l’età adulta
Abubacarr Gibba
Andrew Oguamelu
Alessio Vanin
Jelena Zivkovic
per la terza età
Sergio De Pieri

"La verità non sta in un solo sogno ma in molti sogni."
Pier Paolo Pasolini

Come gli antropologi Jean e Francois Duvignaud e Jean-Pierre Corbeau, che con il loro libro “La banca dei sogni” hanno raccolto quasi 1000 sogni in tutta la Francia, il laboratorio sogniAMO ha cercato, attraverso la propria indagine teatrale, di raccogliere i sogni e le esperienze oniriche degli abitanti di un luogo, tracciando poi uno spaccato o meglio, una “società del sogno” unico; sogniAMO si struttura come un laboratorio/spettacolo dove il concept è lo stesso in ogni città, mentre la performance finale varia sempre, ed è il risultato degli incontri e delle interviste fatte in loco, in questo caso a Treviso.

Il processo creativo sogniAMO è stato condotto dalla regista Francesca Merli e dagli attori Laura Serena, Angelo Callegarin e Samantha Silvestri a cura del Comitato Teatro Treviso. Iniziativa del Concorso di idee “SediciTrenta 2021” promosso dal Comune di Treviso, Assessorato Partecipazione e Istruzione e da Progetto Giovani Treviso.

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GEA.21-sogniamo-16
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GEA.21-sogniamo-09

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La piccola “e” rovesciata “ə” che incontrerete in questo sito si chiama “schwa”. Rappresenta il nostro tentativo di usare un linguaggio che non discrimini per genere, maschile e femminile, per favorire la costruzione di un clima di convivenza delle differenze. Una piccola proposta che permetta di parlare a tutte e tutti, cioè a tuttə, senza escludere nessunə.

Approfondisci

ciacoliamo gea.21

GIOIOSAETAMOROSA

Incontro con il Comitato Teatro Treviso
"Vogliamo che il Teatro venga vissuto come un luogo dove soprattutto si celebrino e si festeggino la vita, l’amore e la gioia."
Concepiamo il nostro Festival come una festa che rivitalizzi e travolga Treviso, come un momento di aggregazione e di inclusione dove i cittadini e le cittadine, sono coinvolti attivamente in laboratori aperti a tutte e a tutti, processi creativi, incontri dellə artistə* ospiti con il pubblico, spettacoli e performance itineranti. In questo modo il divario tra artistə e pubblico viene assottigliato, generando nuove relazioni, condivisioni e comunità.

Comitato Teatro Treviso Siamo un gruppo di giovani professionistə dello spettacolo natə a Treviso. Il gruppo si è coagulato in una chiamata spontanea e collettiva, in un tam tam che ci ha portatə a incontrarci, conoscerci, condividendo idee, speranze, sogni e problemi che caratterizzano lə artist†ə che a Treviso sono natə ma che spesso da Treviso sono costrettə ad allontanarsi per poter dare concretezza alla propria arte. L’avere un piede dentro e un piede fuori dalla città, l’essere in contatto vivo e fattivo con la realtà artistica nazionale (e internazionale) ci ha spintə a desiderare di fare qualcosa di più per condividere i propri percorsi con la gente della città: come sentinelle che tornano dal loro perlustrare, sommiamo le nostre voci (anche a chi già lo diceva) per raccontare che c'è una citta di Treviso ancora più bella, viva e vitale: va costruita e abbellita, noi l'abbiamo vista.

*

La piccola “e” rovesciata “ə” che incontrerete in questo sito si chiama “schwa”. Rappresenta il nostro tentativo di usare un linguaggio che non discrimini per genere, maschile e femminile, per favorire la costruzione di un clima di convivenza delle differenze. Una piccola proposta che permetta di parlare a tutte e tutti, cioè a tuttə, senza escludere nessunə. Approfondisci
ciacoliamo gea.21

Dire, fare, baciare teatro

Incontro con Mirko Artuso
“Una partita a scacchi con la creatività. Una chiacchierata che ci porterà a riflettere sul nostro lavoro di artisti e le nuove prospettive. È evidente più che mai che ci viene chiesto di cambiare radicalmente. Ora sta a noi evitare di perdere le radici profonde del teatro e ritrovarci nella comunità che raccontiamo con le nostre opere.”
Cosa vuol dire, oggi, essere operatori culturali sul territorio? Come si instaura il rapporto con le persone che questo territorio lo abitano, lo vivono? Qual è il senso del teatro nella nostra comunità, oggi?

Mirko Artuso, attore e regista e illustratore, dal 2013 è direttore artistico e organizzativo del Teatro del Pane di Villorba (TV). Ha ideato la rassegna LA GIUSTA DISTANZA nel piccolo borgo disabitato di Stramare in provincia di Treviso, dove vive.

ciacoliamo gea.21

Potere (e) amore

Un incontrodialogo con Giuliana Musso sul tema dell'amore e del potere
"Il teatro dei sentimenti umani è una forma di teatro politico.”
L’amore è un bisogno primario umano di relazione affettiva, di etica della cura e della gratuità. Cosa accade quando l’amore si intreccia con il sistema della dominanza? Nel grande sistema e nel micro sistema dell’essere umano, quale amore è possibile, quale amore è concesso?

Giuliana Musso, autrice teatrale, regista e attrice. Festeggia quest'anno 20 anni di attività nel teatro di narrazione e d'indagine.  Premio della Critica, Premio Hystrio per la drammaturgia, Premio Cassino Off, i suoi testi sono pubblicati e tradotti in varie lingue. Gli ultimi 3 titoli del suo repertorio (La fabbrica dei preti, Mio eroe, Dentro) sono in uscita nella Collana Teatro di Scalpendi Editore.

ciacoliamo

CTT e MICHELA RUSSO

aperitivo con il Comitato Teatro Treviso creatore di GEA. e Michela Russo

L'incontro

ciacoliAMO

L’associazione CTT - Comitato Teatro Treviso e la dottoressa Michela Russo si incontrano in un clima dove si può essere sinceri e si può parlare di cose grandi e di cose piccole, di passione, gioia, amore, spettacolo, radici, radicchi e vita.

Un'occasione per aprire un dialogo che speriamo fertile e inaspettato. 

Al nostro fianco le persone che hanno frequentato il processo creativo commentiAMO e chiunque abbia voglia di ascoltare o “ciacolare” sul teatro e sulla vita.

COMITATO TEATRO TREVISO

Il Comitato Teatro Treviso (CTT) è un gruppo di 11 giovani professionistə dello spettacolo natə a Treviso, ideatore ed organizzatore di GEA. “GIOIOSAETAMOROSA – Treviso Contemporary Theater Festival.

L’avere un piede dentro e un piede fuori dalla città, l’essere in contatto vivo e fattivo con la realtà artistica nazionale (e internazionale) spinge il CTT a condividere i propri percorsi con la gente della città.

MICHELA RUSSO

Michela Russo è dottoressa di ricerca in filosofia teoretica e politica e in studi ispanici. Attualmente vive negli Stati Uniti, insegna nel dipartimento di Lingue e Letterature Romanze (RLL) dell’Università del Michigan (Ann Arbor), in cui è membro fondatore del Gender Diversity Committee, un comitato per la diversità di genere che garantisce programmi di studio progettati per rispettare al meglio le identità di tuttə.

Nei suoi corsi, tra le altre cose si occupa di riflettere sulla possibilità di istituire e analizzare quello che possiamo chiamare uno “sguardo queer” nelle rappresentazioni visive e performatiche: una narrativa capace di costruire i personaggi in modo non necessariamente binario che soppianti la rigida divisione tra maschile e femminile a favore di una maggiore fluidità tra i generi.

ciacoliamo

STEFANO CORDELLA e NEWSTELLAR

aperitivo con Stefano Cordella, regista di R+G, e le animatrici della newsletter NewStellar L'incontro

ciacoliAMO

Il regista Stefano Cordella e NewStellar si incontrano in un clima dove si può essere sinceri e si può parlare di cose grandi e di cose piccole, di passione, gioia, amore, spettacolo, radici, radicchi e vita. Un'occasione per aprire un dialogo che speriamo fertile e inaspettato. Al nostro fianco le persone che hanno frequentato il processo creativo commentiAMO e chiunque abbia voglia di ascoltare o “ciacolare” sul teatro e sulla vita.

STEFANO CORDELLA

Stefano Cordella è regista, autore, psicologo e formatore teatrale. Dopo la laurea magistrale in Psicologia, nel 2009 si diploma all’Accademia dei Filodrammatici di Milano. É co-fondatore e direttore artistico di Oyes per cui cura ideazione e regia di diversi spettacoli. Dal 2018 è codirettore artistico del Festival Hors per giovani compagnie emergenti, presso il Teatro Litta di Milano (MTM). Con Oyes vince il Premio Hystrio Iceberg come migliore compagnia emergente italiana. Dal 2019 è tra i docenti dell’Accademia Teatrale Carlo Goldoni, Scuola Teatrale d’ Eccellenza del Teatro Stabile del Veneto. Il suo ultimo spettacolo R+G è tra i finalisti di IN-BOX 2023. R+G è un canto d’amore a due voci, elettrico, poetico, inquieto. Un affondo viscerale nell’animo dei due giovanissimi protagonisti tra la violenza della provincia e la genuinità dell’amore adolescenziale. A condizionare la loro storia saranno anche le famiglie, la scuola e i giudizi della loro comunità. Lo spettacolo inserisce i temi e l’universalità dei grandi classici in un impianto scenico contemporaneo e accessibile a ogni tipo di pubblico.

NewStellar

NewStellar è una newsletter mensile nata a Venezia nel 2021 dalla collaborazione tra Lucia Di Pietro, Teresa Masini e Valentina Rizzi. Ogni 27 del mese si propone di esplorare una tematica attraverso il contributo di artistx, performer, curatricx, attivistx che lavorano entro il territorio scelto. NewStellar vuole essere spazio di condivisione di pratiche che operano nel contemporaneo in una miscela informale di sperimentazione continua. Le collaborazioni si sviluppano in forme sempre differenti, come documentazioni, test, video, workshop, audio, meditazioni, mappature, mondi. Ogni numero è legato ad una playlist dedicata. NewStellar si offre come una pentola dove ogni ingrediente collabora nel cucinare riti, magie e risotti del nostro futuro.
ciacoliamo

BABILONIA TEATRI e GRA grande raccordo ambientale

aperitivo con i Babilonia Teatri, la compagnia di PIETRE NERE, e il collettivo GRA - grande raccordo ambientale

L'incontro

ciacoliAMO

La compagnia Babilonia Teatri e l'associazione GRA grande raccordo ambientale si incontrano in un clima dove si può essere sinceri e si può parlare di cose grandi e di cose piccole, di passione, gioia, amore, spettacolo, radici, radicchi e vita.

Un'occasione per aprire un dialogo che speriamo fertile e inaspettato. 

Al nostro fianco le persone che hanno frequentato il processo creativo commentiAMO e chiunque abbia voglia di ascoltare o “ciacolare” sul teatro e sulla vita.

BABILONIA
TEATRI

Babilonia Teatri, Leone d’argento della Biennale di Venezia, si distingue nel panorama teatrale contemporaneo per un linguaggio che a più voci viene definito pop, rock, punk. I fondatori del gruppo, Enrico Castellani e Valeria Raimondi, compongono drammaturgie dall’incedere unico portate in scena con attitudine ribelle. 

Lo spettacolo PIETRE NERE scarnifica e centrifuga la nostra idea di casa, il nostro modo di abitare / di costruire / di occupare un luogo. Indaga il concetto di casa a partire da luoghi che, agli occhi della maggior parte delle persone, case non sono. Case di riposo, case famiglia, carcere, strada, ospedale, dormitori, centri d'accoglienza, per chi li abita sono casa. Dall’incontro con le persone che abitano questi luoghi, dalla loro conoscenza, dall’abitarli come ospiti, ha origine Pietre Nere.

GRA
grande raccordo ambientale

GRA - Grande Raccordo Ambientale è un collettivo di associazioni e cittadini del territorio trevigiano che unisce passioni e competenze per studiare e proporre soluzioni concrete al cambiamento climatico. Si occupa di tutela della biodiversità e del paesaggio, lotta all’inquinamento e promozione di alimentazione e stili di vita sostenibili.

Trame Urbane è il nuovo progetto di GRA: uno strumento per informare e riflettere sui cambiamenti in corso nella città di Treviso. È un progetto aperto che aggrega esperti, attivisti e cittadini che promuove la conoscenza dei processi che guidano la trasformazione della nostra città; che dimostra come il consumo di suolo indiscriminato non sia un destino ineluttabile e che un altro modo di governare lo sviluppo del nostro territorio è possibile.

ciacoliamo

SAVERIO LA RUINA e RAJEEV BADHAN

aperitivo con l'attore e autore di VIA DEL POPOLO e Rajeev Badhan L'incontro

ciacoliAMO

Saverio La Ruina e Rajeev Badhn si incontrano in un clima dove si può essere sinceri e si può parlare di cose grandi e di cose piccole, di passione, gioia, amore, spettacolo, radici, radicchi e vita. Un'occasione per aprire un dialogo che speriamo fertile e inaspettato. Al nostro fianco le persone che hanno frequentato il processo creativo commentiAMO e chiunque abbia voglia di ascoltare o “ciacolare” sul teatro e sulla vita.

SAVERIO LA RUINA 

Saverio La Ruina si diploma alla Scuola di Teatro di Bologna. Nel 1992 con Dario De Luca fonda a Castrovillari la compagnia Scena Verticale con la quale si impegna a portare il teatro nella città, facendo appassionare e partecipare moltissimi studenti. Dal 1999 è direttore artistico, con Dario De Luca, di Primavera dei Teatri - festival sui nuovi linguaggi della scena contemporanea che nel 2012 vince il Premio UBU. Vincitore di 4 Premi UBU e altri importanti premi, Saverio La Ruina continua oggi la sua attività di attore, regista e drammaturgo assieme alla compagnia Scena Verticale i cui spettacoli effettuano tournée internazionali con repliche in USA, Argentina, Russia, Francia, Germania, Belgio, Inghilterra e altri paesi.

RAJEEV BADHAN

Rajeev Badhan, Direttore Artistico e Amministrativo del Teatro Chiabrera, Regista, Attore,  formatore, fondatore di SlowMachine con cui realizza oltre che i suoi lavori ospitati in Teatri e Festival nazionali (Notti, Home, lo Zoo di Vetro, Aljahim, Siamo tutti una famiglia, Primo Canto per Voce e Tempesta), la stagione Belluno Miraggi al Teatro Comunale di Belluno e il Festival Vertigini nello spazio Hangar 11 dove ha attivato e curato il processo di rigenerazione dell’Hangar 11. La sua ricerca artistica spazia tra il teatro e il cinema, tra la drammaturgia classica e l’approccio documentaristico in lavori dal forte impatto emotivo che dialogano con la sperimentazione di nuove tecnologie.
ciacoliamo

BOBBY & AMY e associazione PRATO IN FIERA

aperitivo con la compagnia di BOBBY & AMY e l’associazione Prato in Fiera

L'incontro

ciacoliAMO

La compagnia dello spettacolo BOBBY & AMY e l’associazione Prato in Fiera si incontrano in un clima dove si può essere sinceri e si può parlare di cose grandi e di cose piccole, di passione, gioia, amore, spettacolo, radici, radicchi e vita.

Un'occasione per aprire un dialogo che speriamo fertile e inaspettato. Al nostro fianco le persone che hanno frequentato il processo creativo commentiAMO e chiunque abbia voglia di ascoltare o “ciacolare” sul teatro e sulla vita.

Compagnia
BOBBY & AMY 

SILVIO PERONI
Regista teatrale e direttore artistico di festival e rassegne culturali, esordisce come regista a 22 anni. Ha concentrato e specializzato il suo lavoro sulla drammaturgia contemporanea mettendo in scena spettacoli di autori come Will Eno, Nick Payne, Mike Bartlett, Lucy Prebble, Annie Baker, Neil La Bute, Harold Pinter. Collabora con produzioni pubbliche e private fra le quali il Teatro Stabile di Torino, il Teatro Stabile d’Abruzzo, compagnia Mauri Sturno e Khora Teatro. Parallelamente al lavoro di regista ha da anni sviluppato e approfondito il suo interesse per la pedagogia teatrale, che lo ha portato a condurre vari seminari all’interno di festival, scuole e accademie teatrali nazionali come la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi, Link Campus University e la Scuola per attori del Teatro Stabile di Torino.

MARGHERITA VARRICCHIO
Nata a Verona, classe 1988, si laurea nel 2011 in Discipline dell’Arte della Musica e dello Spettacolo, mentre nel 2014 si diploma come attrice alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano. Frequenta seminari intensivi con Chiara Guidi, Dario Manfredini, Silvio Peroni, Michele Sinisi, Alessio Maria Romano, e prosegue la sua formazione ed esperienza lavorativa, anche nell’ambito del teatro fisico, collaborando con registi di fama internazionale tra cui Mario Gonzalez, Lindsay Kemp, Jaq Bessell e Jakop Ahlbom. In ambito veronese ha lavorato con Ippogrifo Produzioni e Fucina Culturale Machiavelli, mentre dal 2019 collabora con Teatro Linguaggicreativi di Milano con cui ha realizzato diversi spettacoli. Tra gli ultimi lavori “Bobby & Amy“ per la regia di Silvio Peroni, e “Boiler room- Generazione Y” della regista e attrice Ksenija Martinovic.

MAURO LAMANTIA
Classe 1990, nasce a Palermo, ma cresce a Enna. Si diploma nel 2011 alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano, allora diretta da Luca Ronconi. È tra i fondatori della compagnia teatrale Idiot Savant, con cui h collaborato per quasi dieci anni. Nel 2012 vince il Premio Hystrio alla Vocazione e nel 2015 viene candidato come Miglior attore emergente a Le Maschere del Teatr Italiano per la sua interpretazione ne “La Morte della Bellezza” di Giuseppe Patroni Griffi con la regia di Benedetto Sicca. Lavora con diversi teatri italiani, tra cui il Teatro della Tosse, il Teatro Fontana di Milano e il Teatro Elfo Puccini di Milano, con  cui ultimamente è stato impegnato nello spettacolo “Edipo Re”, regia di Bruni/Frongia. Paolo Virzì lo sceglie per interpretare uno dei protagonisti di “Notti Magiche” (2018); nel 2021 partecipa al film “House of Gucci” di Ridley Scott e nel 2022 ad “Astolfo” di Gianni di Gregorio. Nel 2021 pubblica la sua prima raccolta di poesie, “Formulario,” edito da Nulla Die e inizia un percorso personale di poesia performativa a partire dai suoi scritti.

Associazione
PRATO IN FIERA

Prato in Fiera è un'associazione nata nel 2016 che ha come unico obiettivo quello di riportare l'erba nel Prato della Fiera, storico spazio pubblico della Città di Treviso, luogo di incontri, giostre, fiere, affari, contratti, da più di mille anni.
Ci occupiamo di organizzare eventi culturali, cinema all'aperto, feste, incontri per far scoprire l'unicità del Prato e la sua bellezza storica, paesaggistica, naturale.

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partecipiAMO BAGNI RADISA

Restituzione scenica frutto del processo creativo

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Restituzione scenica frutto del processo creativo

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A cura di
Angelo Callegarin, Irene Curto, Francesca Merli e Laura Serena

Laura Serenadrammaturgia Angelo Callegarin, Irene Curto, Francesca Merli, e Laura Serena
regia e coordinamento drammaturgico Francesca Merli
con Angelo Callegarin, Irene Curto e Laura Serena
e con la collaborazione di Donella Dal Monaco, Sergio De Pieri, Corrado Serena, Giovanni Simioni, Angelo Squizzato e lə cittadinə di Treviso
video Sofia Gastaldo
disegno luci Francesca Merli
tecnico Alex Cendron

produzione Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale | Comitato Teatro Treviso
in collaborazione con Kaliscopio - Teatro Off

BAGNI RADISA è la restituzione del processo creativo partecipiAMO. Si tratta di uno spettacolo-indagine sull’Origine. Abbiamo intervistato una rosa di cittadini e cittadine over 65, abitanti di Treviso e provincia, e li abbiamo interrogati su cosa siano per loro le radici in termini di paesaggio, rapporto con il corpo, famiglia, tradizioni e valori culturali. Dalla ricerca sono emersi alcuni temi che abbiamo ritenuto interessanti da sviluppare: il tradimento delle proprie origini a favore dell’affermazione di sé, l’importanza della memoria per costruire il futuro, il rapporto dell’essere umano con la fine. È uno spettacolo che indaga fortemente il senso di appartenenza ad un luogo, che fa emergere il bisogno profondo dell’essere umano di trovare la propria identità. Tra i cittadini intervistati, circa un campionario di 50 persone, ringraziamo particolarmente Donella Del Monaco. Cantante di rilievo nel panorama nazionale e internazionale, la cui testimonianza ci ha colpito per aver fatto emergere un tema importante per la nostra ricerca: riconoscere la propria origine, ma emancipandosi in favore della propria ricerca e affermazione di sé. “È stata un’emozione intensa parlare della mia formazione familiare classica e operistica e del mio proiettarmi verso l’avanguardia e la ricerca musicale.Sembra un contrasto ma non lo è, in realtà questo passaggio dalla tradizione alle nuove esperienze musicali è il fil rouge dell’arte degli ultimi cinquant’anni”. Il primo capitolo dello spettacolo si chiama appunto “corpo rivoluzionario” e vede come protagonista in scena l’attrice Irene Curto, testimone e interprete della storia di Donella Del Monaco. “È stato molto interessante intervistare Donella e avere l’opportunità di rispecchiarmi nel suo racconto. Ho trovato in lei molti aspetti comuni con la mia storia, come per esempio il rapporto con mio zio, Massimo Scattolin, anche lui un musicista proveniente dal mondo classico come Mario Del Monaco. Da lui ho appreso una formazione classica che mi ha consentito allo stesso tempo di proiettarmi e scegliere più consapevolmente un percorso artistico sperimentale e di ricerca.”

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PIETRE NERE

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PIETRE NERE

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Pietre nere scarnifica e centrifuga la nostra idea di casa.
Il nostro modo di abitare.
Di costruire.
Di occupare un luogo.
Pietre nere è casa in tutte le sue infinite declinazioni.
Personali e sociali.
Intime e pubbliche.
Case di ieri, di oggi, di domani.
Case di pietra e case volanti.
Case mondo e mondo come casa.
È dall'interno di una casa che abitiamo il mondo.
Casa è intimità e separazione.
È cura di sé e luogo di molteplici fratture e divisioni.
Casa è incarnazione della separazione tra urbano e naturale.
Casa è il nostro corpo.
Sono i nostri vestiti.
È la persona amata.
È un affetto.
Una città, un quartiere.
Casa è il luogo in cui siamo cresciuti.
Casa è un oggetto, una foto, una lettera, un profilo su un social network.

Pietre Nere è lo spettacolo risultato dell’indagine condotta sul territorio di Asti all’interno di Casa Mondo, progetto vincitore del Bando Art Waves di Compagnia San Paolo. Per la creazione di Casa mondo invitiamo cinque artisti alla creazione di un’opera. A ciascuno di loro chiediamo di scegliere uno dei luoghi di indagine affinché sulla base della conoscenza e dell'incontro ne restituisca un'opera artistica.

PIETRE NERE

di Enrico Castellani e Valeria Raimondi 

con la collaborazione artistica di Francesco Alberici

con Francesco Alberici, Enrico Castellani e Valeria Raimondi 

e con Orlando Castellani

direzione tecnica Luca Scotton

produzione Babilonia Teatri e La Corte Ospitale

coproduzione Operaestate Festival Veneto 

con il sostegno di MiC, Regione Emilia-Romagna, Fondazione Compagnia di San Paolo

in collaborazione con Rete Patric e AstiTeatro

si ringraziano Daniele Costa, Nadia Pillon, Elisa Pregnolato, Jonel Zanato, Annalisa Zegna, Stefano Masotti, Marco Pesce, Francesco Speri

PIETRE NERE

di Enrico Castellani e Valeria Raimondi 

con la collaborazione artistica di Francesco Alberici

con Francesco Alberici, Enrico Castellani e Valeria Raimondi 

e con Orlando Castellani

direzione tecnica Luca Scotton

produzione Babilonia Teatri e La Corte Ospitale

coproduzione Operaestate Festival Veneto 

con il sostegno di MiC, Regione Emilia-Romagna, Fondazione Compagnia di San Paolo

in collaborazione con Rete Patric e AstiTeatro

si ringraziano Daniele Costa, Nadia Pillon, Elisa Pregnolato, Jonel Zanato, Annalisa Zegna, Stefano Masotti, Marco Pesce, Francesco Speri

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foto di Elisa Pregnolato

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VIA DEL POPOLO

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VIA DEL POPOLO

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Via del Popolo, un tratto di strada di una cittadina del Sud che un tempo brulicava di attività: due bar, tre negozi di generi alimentari, un fabbro, un falegname, un ristorante, un cinema... Due uomini percorrono via del Popolo, un uomo del presente e un uomo del passato. Il primo impiega 2 minuti per percorrere 200 metri, il secondo 30 minuti. È la piccola città italiana a essere cambiata, è la società globalizzata. Ai negozi sono subentrati i centri commerciali e la fine della vendita al dettaglio ha portato via posti di lavoro, distruggendo un modello sociale ancora basato sulle relazioni personali.

A cu appartènisi, chiedevano i vecchi paesani, a chi appartieni? E dalla tua risposta ricavavano le informazioni essenziali sulla tua identità. Via del Popolo è il racconto di un’appartenenza a un luogo, a una famiglia, a una comunità. Ma quei duecento metri rappresentano anche un percorso di formazione in cui sono gettate le basi della vita futura, dal quale emergono un’umanità struggente, il rapporto coi padri, l’iniziazione alla vita, alla politica, all’amore. E non solo, Via del Popolo è anche una riflessione sul tempo, il tempo che corre ma che non dobbiamo rincorrere, piuttosto trascorrere.

VIA DEL POPO

di e con Saverio La Ruina

disegno luci Dario De Luca

collaborazione alla regia Cecilia Foti

audio e luci Mario Giordano

allestimento Giovanni Spina

dipinto Riccardo De Leo

amministrazione Tiziana Covello

produzione Scena Verticale

organizzazione generale Settimio Pisano

VIA DEL POPOLO

di e con Saverio La Ruina

dsegno luci Dario De Luca

collaborazione alla regia Cecilia Foti

audio e luci Mario Giordano

allestimento Giovanni Spina

dipinto Riccardo De Leo

amministrazione Tiziana Covello

produzione Scena Verticale

organizzazione generale Settimio Pisano

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VIA-DEL-POPOLO-foto-di-Carlo-Maradei-01

foto di Carlo Maradei e Angelo Maggio

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BOBBY &AMY

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BOBBY &AMY

Acquista In una piccola cittadina di provincia, banale, come tante altre, i protagonisti Bobby & Amy, sono due personaggi fuori dal comune, emarginati, complicati, sensibili. Sembrano deboli ma non lo sono. A modo loro reagiscono ai soprusi e alle sfide che la vita gli pone davanti. Entrambi emarginati:Bobby non riesce a sviluppare interazioni sociali, Amy si è chiusa in se stessa dopo la morte del padre. Queste due solitudini sono destinate ad incontrarsi e quando si uniranno per aiutare un contadino nel suo lavoro, la vita in due diventerà un po’ più facile. “Bobby & Amy” è uno spettacolo che parla di amicizia, forse d’amore, ma soprattutto di quello che succede quando il nostro modo di vivere è minacciato da chi non lo capisce. L’Opera ha vinto nel 2019 The Scotsman Fringe First Awards. NOTE DI REGIA Siamo alla fine degli anni Novanta: Take That, Tamagotchi e caramelle alla frutta. Quando Bobby & Amy, entrambi di 13 anni, si incontrano, centinaia di mucche punteggiano i campi e il sole splende sempre ma quando l'afta epizootica colpisce le comunità agricole nell'Inghilterra rurale, le mucche iniziano a morire e la sonnolenta città di Cotswold deve affrontare una catastrofe che cambierà la loro vita per sempre. Due attori interpretano il colorato mix di personaggi - esattamente 18 – della cittadina di provincia, trasformando la banale realtà quotidiana in un paesaggio onirico, poetico e nostalgico. Dal proprietario di un bar al farmacista, dai genitori ai bulli della scuola. Un affresco di vite e storie che gravitano attorno ai due protagonisti Bobby & Amy. Entrambi emarginati; Bobby non riesce a sviluppare interazioni sociali, Amy si è chiusa in sé stessa dopo la morte del padre. Queste due solitudini son destinate ad incontrarsi e quando si uniranno per aiutare un contadino nel suo lavoro, la vita in due diventerà un po’ più facile. Bobby & Amy parla di amicizia, forse d’amore ma soprattutto di quello che succede quando il nostro modo di vivere è minacciato da chi non lo capisce.

Silvio Peroni

BOBBY & AMY

testo Emily Jenkins

regia Silvio Peroni

con Mauro Lamantia e Margherita Varricchio

produzione KHORA.TEATRO e COMPAGNIA MAURI STURNO

BOBBY & AMY

testo Emily Jenkins

regia Silvio Peroni

con Mauro Lamantia e Margherita Varricchio

produzione KHORA.TEATRO e COMPAGNIA MAURI STURNO

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Acquista Il canto della caduta parla di un “tempo più antico del tempo” e di un regno pacifico in cui la guida del popolo era compito femminile. Poi arrivò un re straniero e fu l'inizio di una nuova epoca del dominio e della spada. Il Regno perduto di Fanes è il canto nero della caduta dell’umanità nell'orrore della guerra. La scena iniziale è la scena della fine: un campo di battaglia.La guerra non si vede mai sulla scena. Eppure c'è, restituita al pubblico dal punto di vista degli unici personaggi che ne traggono sempre vantaggio: i corvi. I corvi prendono le parti del coro, descrivono la battaglia, indugiano con meraviglia sul lato ostinato degli uomini nel darsi morte fino al culmine della carneficina. Non esiste popolo che non abbia un suo patrimonio peculiare di racconti mitici che narrano le origini dell'universo, degli dei, dell'ordine sociale e offrono immagini a paure e domande ancestrali: la guerra è parte incancellabile del destino dell'umanità? Cosa ci spinge perennemente alla guerra invece che alla pace? Perché ci cacciamo e perseguitiamo l'un l'altro? Il canto della caduta cerca nuove immagini per antichi problemi e, attraverso il mito di Fanes, porta alla luce il racconto perduto di come eravamo, di quell'alternativa sociale auspicabile per il futuro dell'umanità che viene presentata sempre come un'utopia irrealizzabile. E che, forse, invece è già esistita.

IL CANTO DELLA CADUTA Liberamente ispirato al mito di Fanes

di e con Marta Cuscunà progettazione e realizzazione animatronica Paola Villani assistente alla regia Marco Rogante progettazione video Andrea Pizzalis disegno luci Claudio “Poldo” Parrino disegno del suono Michele Braga partitura vocale Francesca Della Monica esecuzione dal vivo luci, audio e video Marco Rogante costruzioni metalliche Righi Franco Srl assistente alla realizzazione animatronica Filippo Raschi collaborazione al progetto Giacomo Raffaelli cura e organizzazione Etnorama amministrazione Laura Marinelli distribuzione Jean-François Mathieu co-produzione Centrale Fies | CSS Teatro stabile d’innovazione del Friuli Venezia Giulia | Teatro Stabile di Torino | São Luiz Teatro Municipal (Lisbona) in collaborazione con Teatro Stabile di Bolzano, A Tarumba Teatro de Marionetas (Lisbona) residenze artistiche Centrale Fies, DialoghiResidenze delle arti performative a Villa Manin, São Luiz Teatro Municipal Lisbona, La Corte Ospitale con il contributo del Centro di Residenza dell’Emilia-Romagna “L’arboreto - Teatro Dimora/La Corte Ospitale” sponsor tecnici igus® innovazione con i tecnopolimeri; Marta s.r.l. forniture per l’industria si ringraziano Daniele Borghello, Cattivo Frank - Franco Brisighelli, Erika Castlunger, Ulrike Kindl, Andrea Macaluso, Alessandra Marocco, Famiglia Medioli Valle, Giuseppe Michelotti, Giuliana Musso, Bernardetta Nagler, Ioana Bucurean, Maria Chemello, Laura Rizzo, Stefania Santoni, Virginia Sommadossi fonti di pensiero e parole Kläre French-Wieser; Carol Gilligan; Ulrike Kindle; Giuliana Musso; Heinrich von Kleist; Christa Wolf Prima rappresentazione italiana 25 - 26 ottobre 2018, Teatro Palamostre, Udine Prima rappresentazione internazionale: 15 -16 febbraio 2019 , São Luiz Teatro Municipal, Lisbona Acquista