progetto di Stefano Cordella e Tommaso Fermariello
liberamente ispirato a “Romeo e Giulietta” di William Shakespeare
testo Tommaso Fermariello
regia Stefano Cordella
con Caterina Benevoli e Duccio Zanone
sound live e composizioni originali Gianluca Agostini
spazio scenico Alberto Nonnato
disegno Luci Roberto Raccagni e Niccolò Pozzerle
aiuto regia Alberto Olinteo
produzione Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale
foto di Serena Pea
SPETTACOLOprogetto di Stefano Cordella e Tommaso Fermariello
liberamente ispirato a “Romeo e Giulietta” di William Shakespeare
testo Tommaso Fermariello
regia Stefano Cordella
con Caterina Benevoli e Duccio Zanone
sound live e composizioni originali Gianluca Agostini
spazio scenico Alberto Nonnato
disegno Luci Roberto Raccagni e Niccolò Pozzerle
aiuto regia Alberto Olinteo
produzione Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale
foto di Serena Pea
SPETTACOLOprogetto di Stefano Cordella e Tommaso Fermariello
liberamente ispirato a “Romeo e Giulietta” di William Shakespeare
testo Tommaso Fermariello
regia Stefano Cordella
con Caterina Benevoli e Duccio Zanone
sound live e composizioni originali Gianluca Agostini
spazio scenico Alberto Nonnato
disegno Luci Roberto Raccagni e Niccolò Pozzerle
aiuto regia Alberto Olinteo
produzione Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale
foto di Serena Pea
SPETTACOLOprogetto di Stefano Cordella e Tommaso Fermariello
liberamente ispirato a “Romeo e Giulietta” di William Shakespeare
testo Tommaso Fermariello
regia Stefano Cordella
con Caterina Benevoli e Duccio Zanone
sound live e composizioni originali Gianluca Agostini
spazio scenico Alberto Nonnato
disegno Luci Roberto Raccagni e Niccolò Pozzerle
aiuto regia Alberto Olinteo
produzione Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale
foto di Serena Pea
SPETTACOLOprogetto di Stefano Cordella e Tommaso Fermariello
liberamente ispirato a “Romeo e Giulietta” di William Shakespeare
testo Tommaso Fermariello
regia Stefano Cordella
con Caterina Benevoli e Duccio Zanone
sound live e composizioni originali Gianluca Agostini
spazio scenico Alberto Nonnato
disegno Luci Roberto Raccagni e Niccolò Pozzerle
aiuto regia Alberto Olinteo
produzione Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale
foto di Serena Pea
SPETTACOLOPromenade teatrale scritta da Alex Cendron
con le voci del Comitato Teatro Treviso
promenade teatrale scritta da Alex Cendron
con le voci del CTT
massimo 8 persone alla volta - consigliabile indossare scarpe comode
Una performance teatrale itinerante all'interno del teatro Mario Del Monaco. Un viaggio al confine fra realtà, teatro e aldilà, muniti di cuffie wifi per scoprire gli spiriti del teatro. Per sentire ciò che non si può più vedere.
Con la guida di unə* attore del Comitato Teatro Treviso e in compagnia dello spirito del conte Tita Rinaldi esplorerete gli spazi e la storia del Teatro Comunale Mario Del Monaco. Dal foyer al graticcio, dal palco alla sartoria, dai camerini al loggione incontrando di volta in volta gli spiriti di chi il teatro l'ha costruito, l'ha vissuto, l'ha distrutto, l'ha amato.
di Alex Cendron
con Alex Cendron e Ruggero Franceschini
e con le voci del Comitato Teatro Treviso: Angelo Callegarin, Alex Cendron, Irene Curto, Ruggero Franceschini, Giacomo Martini, Francesca Merli, Miriam Russo, Laura Serena, Samantha Silvestri, Davide Strava, Marta Vianello
produzione Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale | Comitato Teatro Treviso
Promenade teatrale scritta da Alex Cendron
con le voci del Comitato Teatro Treviso
promenade teatrale scritta da Alex Cendron
con le voci del CTT
massimo 8 persone alla volta - consigliabile indossare scarpe comode
Una performance teatrale itinerante all'interno del teatro Mario Del Monaco. Un viaggio al confine fra realtà, teatro e aldilà, muniti di cuffie wifi per scoprire gli spiriti del teatro. Per sentire ciò che non si può più vedere.
Con la guida di unə* attore del Comitato Teatro Treviso e in compagnia dello spirito del conte Tita Rinaldi esplorerete gli spazi e la storia del Teatro Comunale Mario Del Monaco. Dal foyer al graticcio, dal palco alla sartoria, dai camerini al loggione incontrando di volta in volta gli spiriti di chi il teatro l'ha costruito, l'ha vissuto, l'ha distrutto, l'ha amato.
di Alex Cendron
con Alex Cendron e Ruggero Franceschini
e con le voci del Comitato Teatro Treviso: Angelo Callegarin, Alex Cendron, Irene Curto, Ruggero Franceschini, Giacomo Martini, Francesca Merli, Miriam Russo, Laura Serena, Samantha Silvestri, Davide Strava, Marta Vianello
produzione Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale | Comitato Teatro Treviso
Promenade teatrale scritta da Alex Cendron
con le voci del Comitato Teatro Treviso
promenade teatrale scritta da Alex Cendron
con le voci del CTT
massimo 8 persone alla volta - consigliabile indossare scarpe comode
Una performance teatrale itinerante all'interno del teatro Mario Del Monaco. Un viaggio al confine fra realtà, teatro e aldilà, muniti di cuffie wifi per scoprire gli spiriti del teatro. Per sentire ciò che non si può più vedere.
Con la guida di unə* attore del Comitato Teatro Treviso e in compagnia dello spirito del conte Tita Rinaldi esplorerete gli spazi e la storia del Teatro Comunale Mario Del Monaco. Dal foyer al graticcio, dal palco alla sartoria, dai camerini al loggione incontrando di volta in volta gli spiriti di chi il teatro l'ha costruito, l'ha vissuto, l'ha distrutto, l'ha amato.
di Alex Cendron
con Alex Cendron e Ruggero Franceschini
e con le voci del Comitato Teatro Treviso: Angelo Callegarin, Alex Cendron, Irene Curto, Ruggero Franceschini, Giacomo Martini, Francesca Merli, Miriam Russo, Laura Serena, Samantha Silvestri, Davide Strava, Marta Vianello
produzione Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale | Comitato Teatro Treviso
Promenade teatrale scritta da Alex Cendron
con le voci del Comitato Teatro Treviso
promenade teatrale scritta da Alex Cendron
con le voci del CTT
massimo 8 persone alla volta - consigliabile indossare scarpe comode
Una performance teatrale itinerante all'interno del teatro Mario Del Monaco. Un viaggio al confine fra realtà, teatro e aldilà, muniti di cuffie wifi per scoprire gli spiriti del teatro. Per sentire ciò che non si può più vedere.
Con la guida di unə* attore del Comitato Teatro Treviso e in compagnia dello spirito del conte Tita Rinaldi esplorerete gli spazi e la storia del Teatro Comunale Mario Del Monaco. Dal foyer al graticcio, dal palco alla sartoria, dai camerini al loggione incontrando di volta in volta gli spiriti di chi il teatro l'ha costruito, l'ha vissuto, l'ha distrutto, l'ha amato.
di Alex Cendron
con Alex Cendron e Ruggero Franceschini
e con le voci del Comitato Teatro Treviso: Angelo Callegarin, Alex Cendron, Irene Curto, Ruggero Franceschini, Giacomo Martini, Francesca Merli, Miriam Russo, Laura Serena, Samantha Silvestri, Davide Strava, Marta Vianello
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Promenade teatrale scritta da Alex Cendron
con le voci del Comitato Teatro Treviso
promenade teatrale scritta da Alex Cendron
con le voci del CTT
massimo 8 persone alla volta - consigliabile indossare scarpe comode
Una performance teatrale itinerante all'interno del teatro Mario Del Monaco. Un viaggio al confine fra realtà, teatro e aldilà, muniti di cuffie wifi per scoprire gli spiriti del teatro. Per sentire ciò che non si può più vedere.
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di Alex Cendron
con Alex Cendron e Ruggero Franceschini
e con le voci del Comitato Teatro Treviso: Angelo Callegarin, Alex Cendron, Irene Curto, Ruggero Franceschini, Giacomo Martini, Francesca Merli, Miriam Russo, Laura Serena, Samantha Silvestri, Davide Strava, Marta Vianello
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di Alex Cendron con Alex Cendron e Ruggero Franceschini
e con le voci del Comitato Teatro Treviso: Angelo Callegarin, Alex Cendron, Irene Curto, Ruggero Franceschini, Giacomo Martini, Francesca Merli, Miriam Russo, Laura Serena, Samantha Silvestri, Davide Strava, Marta Vianello
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Promenade teatrale scritta da Alex Cendron
con le voci del Comitato Teatro Treviso
promenade teatrale scritta da Alex Cendron
con le voci del CTT
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Una performance teatrale itinerante all'interno del teatro Mario Del Monaco. Un viaggio al confine fra realtà, teatro e aldilà, muniti di cuffie wifi per scoprire gli spiriti del teatro. Per sentire ciò che non si può più vedere.
Con la guida di unə* attore del Comitato Teatro Treviso e in compagnia dello spirito del conte Tita Rinaldi esplorerete gli spazi e la storia del Teatro Comunale Mario Del Monaco. Dal foyer al graticcio, dal palco alla sartoria, dai camerini al loggione incontrando di volta in volta gli spiriti di chi il teatro l'ha costruito, l'ha vissuto, l'ha distrutto, l'ha amato.
di Alex Cendron
con Alex Cendron e Ruggero Franceschini
e con le voci del Comitato Teatro Treviso: Angelo Callegarin, Alex Cendron, Irene Curto, Ruggero Franceschini, Giacomo Martini, Francesca Merli, Miriam Russo, Laura Serena, Samantha Silvestri, Davide Strava, Marta Vianello
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di Alex Cendron con Alex Cendron e Ruggero Franceschini
e con le voci del Comitato Teatro Treviso: Angelo Callegarin, Alex Cendron, Irene Curto, Ruggero Franceschini, Giacomo Martini, Francesca Merli, Miriam Russo, Laura Serena, Samantha Silvestri, Davide Strava, Marta Vianello
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di Alex Cendron con Alex Cendron e Ruggero Franceschini
e con le voci del Comitato Teatro Treviso: Angelo Callegarin, Alex Cendron, Irene Curto, Ruggero Franceschini, Giacomo Martini, Francesca Merli, Miriam Russo, Laura Serena, Samantha Silvestri, Davide Strava, Marta Vianello
produzione Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale | Comitato Teatro Treviso
di Alex Cendron con Alex Cendron e Ruggero Franceschini
e con le voci del Comitato Teatro Treviso: Angelo Callegarin, Alex Cendron, Irene Curto, Ruggero Franceschini, Giacomo Martini, Francesca Merli, Miriam Russo, Laura Serena, Samantha Silvestri, Davide Strava, Marta Vianello
produzione Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale | Comitato Teatro Treviso
di Alex Cendron con Alex Cendron e Ruggero Franceschini
e con le voci del Comitato Teatro Treviso: Angelo Callegarin, Alex Cendron, Irene Curto, Ruggero Franceschini, Giacomo Martini, Francesca Merli, Miriam Russo, Laura Serena, Samantha Silvestri, Davide Strava, Marta Vianello
produzione Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale | Comitato Teatro Treviso
Dj set Pocah0ntas
SERATADj set Pocah0ntas
A GEA.23, TEATRO fa rima con FESTA.
Il 15 e il 22 Luglio, c'è "partyAMO", due serate esclusive di puro divertimento gioioso et amoroso.
Dove? Al bar OstiNate, in Via dei Dall'Oro 30 - Treviso.
A partire dalle 21.30 musica, DJ Set e tanto divertimento con Pocah0ntas
Giovane promessa bellunese, Pocah0ntas inizia ad emergere con dj set in Veneto, ipnotizzando le folle con la sua Techno rivisitata in note Psy-Trance, Dub e Reggae, spingendosi fino alla Tekno e alla Goa in un crescendo di intensità.
Dj set Pocah0ntas
SERATADj set Pocah0ntas
A GEA.23, TEATRO fa rima con FESTA.
Il 15 e il 22 Luglio, c'è "partyAMO", due serate esclusive di puro divertimento gioioso et amoroso.
Dove? Al bar OstiNate, in Via dei Dall'Oro 30 - Treviso.
A partire dalle 21.30 musica, DJ Set e tanto divertimento con Pocah0ntas
Giovane promessa bellunese, Pocah0ntas inizia ad emergere con dj set in Veneto, ipnotizzando le folle con la sua Techno rivisitata in note Psy-Trance, Dub e Reggae, spingendosi fino alla Tekno e alla Goa in un crescendo di intensità.
Lettura scenica dei testi scritti durante il processo creativo
Acquista LETTURA SCENICALettura scenica dei testi scritti durante il processo creativo
AcquistaTESTI:
UNA STREGA, UNA MUCCA,
UN SULTANO E UNA SCIMMIA
di Petra Marton
SURSUM CORDA
di Lia Esposito
COMPROMESSO MUSICALE
di Giulia Macauda
RADICI? NO GRAZIE
di Adriano Favaro
REFLUSSO
di Anonimo Trevigiano
Il processo creativo di scrittura per la scena drammatizziAMO è un laboratorio a cura di Alex Cendron di scrittura teatrale in cui lə* partecipanti hanno lavorato alla stesura di un breve atto unico a due o tre personaggi ambientato a Treviso.
Il tema della drammaturgia ha a che fare con il concept di GIOIOSAETAMOROSA, dove per "gioia" e “amore” si intende tutto l’amore e la gioia, sotto qualsiasi forma e accezione, la gioia di vivere e il rapporto con la felicità, il sesso, il dionisiaco come l'ebbrezza che deriva dall'arte sensuale, dall’erotismo, dalla convivialità, lo spirito gaio ed entusiasta, nell'imprevisto, nella condivisione del piacere, nell'irrazionale e nell'impeto creativo.
Oppure Il tema della drammaturgia ha a che fare con il concept specifico dell’edizione GEA.23 - RADIC(CH)I: radicchi e radici come metafora identitaria, che evoca anche la tematica della natura e dell’ambiente. Radici come tema che apra a stimoli nuovi, non limitati all’esaltazione di esse in senso nostalgico, che ricordi come a volte lo sradicamento e il travaso siano necessari per la crescita della pianta. Guardare alle radici significa narrare di ciò che si conosce profondamente sul piano dell’esperienza e dell’identità per metterlo in relazione alle esperienze e alle conoscenze dellə altrə perché diventino dialogo e apertura a ciò che è diverso da noi.
In collaborazione con il Treviso Comic Book Festival, i tre giovani Storyboard Artist (Visualizer) Caterina Favaro, Angelo Granà e Federico Zanca hanno realizzato una serie di sketch (schizzi) sulle drammaturgie scritte dallə partecipanti che verranno proiettati durante la lettura.
Promenade performance nello spazio pubblico
Acquista PROMENADE PERFORMANCEPromenade performance nello spazio pubblico
Acquistaa cura di
Ruggero Franceschini, Miriam Russo e Samantha Silvestri
musiche
Fidanzati della Morte
(Giacomo Benvenuto, Tommaso Girardi e Marco Papparotto)
Il processo creativo esploriAMO è partito dal tema dell’edizione 2023 del Festival GEA - RADI- C(CH)I. Nelle precedenti edizioni, il laboratorio si era concentrato sulla zona di San Nicolò (2021) e dei giardini di Sant’Andrea (2022). Quest’anno esploreremo vari quartieri, creando itinerari interconnessi attraverso il centro cittadino e forse anche oltre le mura, addentrandoci nell'area ex-Appiani.
In un’epoca di dispersione e di migrazione continua dai luoghi e dalle relazioni, spesso la ricerca delle radici come base di partenza condivisa si confonde con la chiusura nella roccaforte identitaria. Ci piacerebbe dare una nuova lettura di questa parola a Treviso, città di origine, di approdo, di partenze e di ritorni per moltə*. Per scrivere insieme allə partecipanti al processo creativo questa performance ci siamo chiestə: dove affondano le mie, le tue, le nostre radici in comune? Se in superficie siamo divisə, sottoterra siamo intrecciatə?
Vorremmo riscrivere una nuova mappa delle identità del territorio e riscoprire il patrimonio che ci accomuna: rizomi di storie, radici che si intersecano, migrazioni, mappe psicogeografiche, sociali e culturali, limiti che diventano orizzonti.
Abbiamo lavorato assieme allə partecipanti con l’obiettivo di valorizzare l’interpretazione teatrale, la consapevolezza del corpo nello spazio pubblico e la creazione collaborativa di questa performance aperta al pubblico.
Promenade performance nello spazio pubblico
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Acquistaa cura di
Ruggero Franceschini, Miriam Russo e Samantha Silvestri
musiche
Fidanzati della Morte
(Giacomo Benvenuto, Tommaso Girardi e Marco Papparotto)
Il processo creativo esploriAMO è partito dal tema dell’edizione 2023 del Festival GEA - RADI- C(CH)I. Nelle precedenti edizioni, il laboratorio si era concentrato sulla zona di San Nicolò (2021) e dei giardini di Sant’Andrea (2022). Quest’anno esploreremo vari quartieri, creando itinerari interconnessi attraverso il centro cittadino e forse anche oltre le mura, addentrandoci nell'area ex-Appiani.
In un’epoca di dispersione e di migrazione continua dai luoghi e dalle relazioni, spesso la ricerca delle radici come base di partenza condivisa si confonde con la chiusura nella roccaforte identitaria. Ci piacerebbe dare una nuova lettura di questa parola a Treviso, città di origine, di approdo, di partenze e di ritorni per moltə*. Per scrivere insieme allə partecipanti al processo creativo questa performance ci siamo chiestə: dove affondano le mie, le tue, le nostre radici in comune? Se in superficie siamo divisə, sottoterra siamo intrecciatə?
Vorremmo riscrivere una nuova mappa delle identità del territorio e riscoprire il patrimonio che ci accomuna: rizomi di storie, radici che si intersecano, migrazioni, mappe psicogeografiche, sociali e culturali, limiti che diventano orizzonti.
Abbiamo lavorato assieme allə partecipanti con l’obiettivo di valorizzare l’interpretazione teatrale, la consapevolezza del corpo nello spazio pubblico e la creazione collaborativa di questa performance aperta al pubblico.
aperitivo con IntegrART sul progetto "Art & Culture Emergency Service"
L'incontroL’associazione IntegrART incontra il pubblico in un clima dove si può essere sinceri e si può parlare del progetto "Art & Culture Emergency Service", di cose grandi e di cose piccole, di passione, gioia, amore, spettacolo, radici, radicchi e vita.
Un'occasione per aprire un dialogo che speriamo fertile e inaspettato.
Al nostro fianco le persone che hanno frequentato il processo creativo commentiAMO e chiunque abbia voglia di ascoltare o “ciacolare” sul teatro e sulla vita.
IntegrART è un’associazione di promozione sociale che si occupa di inclusione sociale dei richiedenti asilo, rifugiati e migranti attraverso l’arte.
Il progetto "Art & Culture Emergency Service" ha come obiettivo quello di connettere le periferie e le newcomers' communities con grandi istituzioni artistiche e culturali attraverso un racconto collettivo iniziato a gennaio di quest'anno che durerà fino a dicembre 2023. A fine anno gli spunti sui taccuini Moleskine, vinti dall'associazione IntegrART durante il bando lanciato dalla Moleskine Foundation "Creative Tools for Social Change", saranno raccolti e tradotti in proposte progettuali e/o verranno utilizzati per un'esposizione.
Al progetto hanno aderito diverse associazioni e persone del territorio tra cui il Comitato Teatro Treviso.
taglio del nastro e buffet
apertura uficialetaglio del nastro e buffet
Un momento ufficiale e conviviale per dare assieme alle autorità e a noi del CTT - Comitato Teatro Treviso il via a GEA.23 - RADIC(CH)I "GIOIOSAETAMOROSA - Treviso Contemporary Theater Festival" 2023.
Radicchi e radici come metafora identitaria, che evoca anche la tematica della natura e dell’ambiente. Radici come tema che apra a stimoli nuovi, non limitati all’esaltazione di esse in senso nostalgico, che ricordi come a volte lo sradicamento e il travaso siano necessari per la crescita della pianta. Guardare alle radici significa narrare di ciò che si conosce profondamente sul piano dell’esperienza e dell’identità per metterlo in relazione alle esperienze e alle conoscenze dellə* altrə perché diventino dialogo e apertura a ciò che è diverso da noi.
Concepiamo il nostro Festival come una festa che rivitalizzi e travolga Treviso, come un momento di aggregazione e di inclusione dove i cittadini e le cittadine, le cittadinə* tuttə, sono coinvolti attivamente in laboratori aperti a tuttə, processi creativi, incontri dellə artistə ospiti con il pubblico, spettacoli, performance itineranti e il premio di drammaturgia Giuseppe Bepo Maffioli. In questo modo il divario tra artistə e pubblico viene assottigliato, generando nuove relazioni, condivisioni e comunità.
Vogliamo che il Teatro venga vissuto come un luogo dove soprattutto si celebrino e si festeggino la vita, l’amore e la gioia.
Lettura scenica dei testi scritti durante il processo creativo
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AcquistaTESTI:
PARZIALITÀ
di Valentina Paronetto
INTERNSHIP
di Michele Granzotto
IL MIO ALBERO DI NATALE È UNA PIANTA DI MELANZANE
di Chiara Maggio
PREGIUDIZI
di Daniela Dotto
CHI TROVA UN AMICO TROVA UN PANINO
di Moustaou Arouna
Il processo creativo di scrittura per la scena drammatizziAMO è un laboratorio a cura di Alex Cendron di scrittura teatrale in cui lə* partecipanti hanno lavorato alla stesura di un breve atto unico a due o tre personaggi ambientato a Treviso.
Il tema della drammaturgia ha a che fare con il concept di GIOIOSAETAMOROSA, dove per "gioia" e “amore” si intende tutto l’amore e la gioia, sotto qualsiasi forma e accezione, la gioia di vivere e il rapporto con la felicità, il sesso, il dionisiaco come l'ebbrezza che deriva dall'arte sensuale, dall’erotismo, dalla convivialità, lo spirito gaio ed entusiasta, nell'imprevisto, nella condivisione del piacere, nell'irrazionale e nell'impeto creativo.
Oppure Il tema della drammaturgia ha a che fare con il concept specifico dell’edizione GEA.23 - RADIC(CH)I: radicchi e radici come metafora identitaria, che evoca anche la tematica della natura e dell’ambiente. Radici come tema che apra a stimoli nuovi, non limitati all’esaltazione di esse in senso nostalgico, che ricordi come a volte lo sradicamento e il travaso siano necessari per la crescita della pianta. Guardare alle radici significa narrare di ciò che si conosce profondamente sul piano dell’esperienza e dell’identità per metterlo in relazione alle esperienze e alle conoscenze dellə altrə perché diventino dialogo e apertura a ciò che è diverso da noi.
In collaborazione con il Treviso Comic Book Festival, i tre giovani Storyboard Artist (Visualizer) Caterina Favaro, Angelo Granà e Federico Zanca hanno realizzato una serie di sketch (schizzi) sulle drammaturgie scritte dallə partecipanti che verranno proiettati durante la lettura.
ricordo di Bepo | premiazione | lettura scenica
Acquista LETTURA SCENICAricordo di Bepo | premiazione | lettura scenica
AcquistaIl Premio vuole essere un omaggio a un personaggio trevigiano purtroppo poco noto ai più: Giuseppe Maffioli, drammaturgo, regista e attore. (breve biografia artistica). Di origini padovane ma trevigiano nel cuore, “Bepo” Maffioli è stato una figura di spicco nel panorama teatrale non solo locale ma anche nazionale, che lo ha visto recitare al fianco di Marcello Mastroianni, Sophia Loren, Monica Vitti, Alberto Sordi e tanti altri, diretto da registi del calibro di Ettore Scola e Dino Risi. La sua carriera ha visto però inizio nel Teatro e ha sempre cavalcato parallela alla sua passione per la gastronomia, che lo ha portato a scrivere libri e dirigere rubriche culinarie alla radio e in televisione. Dalla volontà di mantenere vivo il suo ricordo nasce la decisione del Comitato Teatro Treviso di dedicargli questo premio nazionale di drammaturgia, con la speranza che possa scovare e accompagnare in una bella carriera dei nuovi talenti nel panorama teatrale nazionale. Dopo un ricordo di Giuseppe Maffioli, la drammaturgia vincitrice verrà premiata e proposta al pubblico in lettura scenica accompagnata dalle illustrazioni di una visualizer del Treviso Comic Book Festival Elisa Canaglia.
Programma della serata:
Incontro con la compagnia Le Notti de "Dentro Emilia" e Associazione Mimosa, che con noi scambieranno due chiacchiere intrecciando i loro rispettivi percorsi artistici e professionali. A fare da cornice, gli splendidi spazi del CAFFÈ CAFFI, storico locale trevigiano simbolo di storia e bellezza.
“Dentro Emilia” indaga la prostituzione lungo la via Emilia e il punto di partenza per la ricerca su campo è stato l’incontro con Via Libera, associazione no proft-apolitica-aconfessionale, che opera dal 2010 a Bologna in aiuto delle persone vittime di tratta e sfruttamento sessuale.
In scena corpi, pochi oggetti, e una telecamera sempre accesa che disegna le scenografie dello spettacolo e in costante legame con la creazione attoriale.
Dal 1996, Associazione Mimosa ODV promuove l’integrazione sociale delle persone che versano in condizioni di disagio, con particolare riferimento ai fenomeni dell’immigrazione, della prostituzione, alle situazioni di indigenza e svantaggio sociale.
Nel 2008 inizia la collaborazione con Equality Cooperativa Sociale, che affianca alle attività istituzionali l’apporto dei volontari in un’ottica di cittadinanza attiva con iniziative socio-culturali che vanno dalla formazione dei volontari alla sensibilizzazione su tematiche riguardanti i diritti delle persone che si prostituiscono, lo sfruttamento sessuale e gli stereotipi di genere. Dal 2008, Mimosa si occupa anche di progetti di rigenerazione urbana e sociale.
Incontro con l'artista Smirna Kulenovic di "UMWELTS" e Alberto Franceschini, coreografo trevigiano, che con noi scambieranno due chiacchiere intrecciando i loro rispettivi percorsi artistici e professionali. A fare da cornice, gli spazi accoglienti di TOCAI, osteria trevigiana che coniuga la tradizione e l'innovazione.
Umwelts significa secondo il biologo Jakob von Uexküll un “ambiente” fisico, emotivo e semiotico nel quale un essere umano vive insieme ad un’altra specie. Smirna Kulenovic intraprende un percorso insieme a una pecora lungo le mura di Treviso, durante il quale decidono insieme che spazi osservare e attraversare.
S. Kulenović è un'artista bosniaca multidisciplinare e un'attivista. La sua pratica si focalizza sulle strategie di partecipazione performativa e artistica negli spazi pubblici. Attualmente impegnata come ricercatrice all' Università di arte e design a Linz e artista associata all'Angewandte Innovation Lab in Vienna.
Alberto ha studiato danza in Italia e in Svizzera ( 1998-2004 ), ha fatto un Master in Coreografia in Pratiche Performative all'UNIARTS di Stoccolma ( 2015-17 ) e dal 2019 studia Psicoterapia in Austria.
Tra il 2005 e il 2019 ha lavorato sia come freelance sia per i teatri istituzionali in Austria, Svizzera, Germania e, come membro del Cullberg Ballet, in Svezia. Dal 2011 si è concentrato sulla coreografia. Le sue creazioni hanno un carattere interdisciplinare, con particolare enfasi al lavoro di collaborazione e un occhio di riguardo per i lavori site-specific. Dal 2017 collabora con Elio Gervasi nella Tanz company Gervasi.
LO SPETTACOLO
Chi sono le Gattoparde? Ultime esponenti di una classe nobile (leggi: intellettuale) in via di estinzione, oppure creature multiformi e spudorate, che attraversano i tempi cambiando pelle e pelliccia? Rivoluzionarie o reazionarie? O ancora, forse, figure nuove, alla vigilia di un cambiamento epocale, proiettate verso un futuro più tangibile e necessario delle stelle del Principe di Salina?
In uno spazio scenico essenziale, le drag queen si offriranno alla vista, smaccate ed eccessive, più che mai creature ibride, caratterizzate da una compresenza di segni maschili e femminili, avvolte da canzoni e impegnate in interminabili danze.
Il nostro spettacolo è una grande festa cui è invitato tutto il paese: un ballo lungo tutta una vita e tutta una Storia, un eterno e ciclico presente che non trova sbocchi, la trappola di una bellezza mortale che addormenta le coscienze, una continua rivoluzione mancata.
Questo non è un adattamento del Gattopardo ma un’invenzione, un ragionamento scenico, una follia in forma di teatro. Guardando il nostro passato (nazionale, culturale e personale) e guardando il presente (continuamente risospinto nel passato) cerchiamo un altrove: se non il futuro, la possibilità di immaginarlo. Alla ricerca di uno spettacolo che sia libero, proprio come la Carrà, che si liberò dal giogo della lacca con i suoi famosi colpi di testa.
uno spettacolo
Nina’s Drag Queens
di e con
Alessio Calciolari, Gianluca Di Lauro, Sax Nicosia, Lorenzo Piccolo, Ulisse Romanò
regia
Ulisse Romanò
drammaturgia collettiva guidata da
Lorenzo Piccolo
costumi
Daniela Cernigliaro
scene
Maria Spazzi
musiche e suono
Gianluca Misiti
luci
Luna Mariotti
assistente ai costumi
Rosa Mariotti
assistente alle scene e realizzazione
Marina Conti
assistente alla regia
Livia Bonetti
sartoria
Daniele Nasca Confezioni
aiuto sarta
Martina Lenci
parrucche
Artimmagine
fonico di palco
Francesco Citterio
illustrazione
Francesco Calcagnini
foto di scena
Valentina Bianchi
produzione
Aparte Soc. Coop. | Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano | Teatro Metastasio di Prato | Emilia Romagna Teatro Fondazione
Si ringrazia
Teatro Fontana, Sorellanza, Matteo Colombo, Maria Giulia Rossi
SPIRITO DEL TEATRO
uno spettacolo scritto da Alex Cendron con le voci del Comitato Teatro Treviso Una performance teatrale itinerante all'interno del teatro Mario Del Monaco. Un viaggio al confine fra realtà, teatro e aldilà, muniti di cuffie wifi per scoprire gli spiriti del teatro. Per sentire ciò che non si può più vedere. Con la guida di unə* attore del Comitato Teatro Treviso e in compagnia dello spirito del conte Tita Rinaldi esplorerete gli spazi e la storia del Teatro Comunale Mario Del Monaco. Dal foyer al graticcio, dal palco alla sartoria, dai camerini al loggione incontrando di volta in volta gli spiriti di chi il teatro l'ha costruito, l'ha vissuto, l'ha distrutto, l'ha amato. SPIRITO DEL TEATRO testo e regia Alex Cendron con Angelo Callegarin, Alex Cendron, Irene Curto, Ruggero Franceschini, Giacomo Martini, Francesca Merli, Miriam Russo, Laura Serena, Samantha Silvestri, Davide Strava, Marta VianelloIncontro con l'attrice Marta Cuscunà de "Il canto della caduta" e lə membrə del collettivo Non Una Di Meno che con noi scambieranno due chiacchiere intrecciando i loro rispettivi percorsi artistici e professionali. A fare da cornice, gli splendidi spazi del CAFFÈ CAFFI, storico locale trevigiano simbolo di storia e bellezza.
Marta Cuscunà è autrice e performer di teatro visuale. Nella suo percorso artistico incontra grandi maestri del teatro contemporaneo internazionale: Joan Baixas, José Sanchis Sinisterra, Christian Burgess e molti altri. Due volte finalista premio Ubu come migliore attrice, vince numerosi premi nel corso degli anni, ultimo il Premio Hystrio - Altre Muse nel 2019.
Nella sua ricerca unisce l’attivismo alla drammaturgia per figure. Ne Il canto della caduta unisce l’immaginario ancestrale del mito di Fanes ai principi di animatronica utilizzati per manovrare i pupazzi.
Non Una di Meno è un collettivo transfemminista transnazionale. A Treviso il gruppo nasce dall'incontro di numerose attivistə spintə dalla volontà di dare spazio e voce alle numerose mobilitazioni e rivendicazioni di donne e persone LGBT+.
Violenza di genere, accesso al welfare, ecotransfemminismo, decolonialità, privilegio, sfruttamento nei luoghi di lavoro: questi e molti altri sono i temi di cui il collettivo si occupa da sempre. Cavalleresse del gender in lotta contro la tossicità del patriarcato e del capitale!
Incontro con il regista Matteo Spiazzi e l'associazione integrART, amichə del Comitato Teatro Treviso, che con noi scambieranno due chiacchiere, presentandoci i loro progetti attuali e sul territorio. A fare da cornice, gli splendidi spazi del CAFFÈ CAFFI, storico locale trevigiano simbolo di storia e bellezza.
Matteo Spiazzi ( Verona, 1987 ) si è diplomato come attore all'Accademia Nico Pepe di Udine nel 2010. Ha lavorato come regista, pedagogo e organizzatore di eventi in Italia, Austria, Bielorussia, Repubblica Ceca, Ecuador, Estonia, Lituania, Slovenia, Polonia, Ucraina e Russia.
In occasione di questo ciacoliAMO ci presenterà Stage4ukraine: iniziativa che prevede l’accoglienza di studenti provenienti dalle Accademie d’arte drammatica ucraine offrendo loro l’opportunità di continuare gli studi, grazie alla collaborazione di alcune tra le maggiori Accademie d’arte drammatica Italiane. Ad oggi il progetto coinvolge una cinquantina di studenti.
IntegrART è un’associazione di promozione sociale che si occupa di inclusione sociale dei richiedenti asilo, rifugiati e migranti attraverso l’arte.
In occasione di questo CiacoliAMO ci parlerà dei progetti in corso nel 2022 tra i quali “La mappa della nostalgia” al Mother Tongues Festival a Dublino (Irlanda) e il progetto “Limit of your Safe Space” dell’artista giapponese Shinpei Takeda, creato insieme ad alcuni richiedenti asilo provenienti da diversi paesi e ai veterani americani di guerra.
Incontro con lə* membrə del CTT - Comitato Teatro Treviso e Michela Russo, dottoressa di ricerca in filosofia teoretica e politica, esperta di questioni relative alla costruzione dell'identità e diversità di genere, all'eteronormatività e alla narrativa queer, al femminismo, al patriarcato e al machismo. Scambieremo due chiacchiere a partire dallo spettacolo TELENOVELA presentato in prima assoluta al Teatro Mario Del Monaco di Treviso dall'8 al 10 luglio.
A fare da cornice, gli splendidi spazi del CAFFÈ CAFFI, storico locale trevigiano simbolo di storia e bellezza.
Il CTT - Comitato Teatro Treviso è un gruppo di 11 giovani professionistə dello spettacolo natə a Treviso, ideatore ed organizzatore del "GIOIOSAETAMOROSA - Treviso Contemporary Theater Festival".
L’avere un piede dentro e un piede fuori dalla città, l’essere in contatto vivo e fattivo con la realtà artistica nazionale (e internazionale) spinge il C.T.T. a condividere i propri percorsi con la gente della città: come sentinelle che tornano dal loro perlustrare, sommano le loro voci (anche a chi già lo diceva) per raccontare che ...
“C’è una città di Treviso ancora più bella, viva e vitale,
va costruita e abbellita assieme, noi l’abbiamo vista”
Michela Russo è dottoressa di ricerca in filosofia teoretica e politica e in studi ispanici. Attualmente vive negli Stati Uniti, insegna nel dipartimento di Lingue e Letterature Romanze (RLL) dell’Università del Michigan (Ann Arbor), in cui è membro fondatore del Gender Diversity Committee , un comitato per la diversità di genere che garantisce programmi di studio progettati per rispettare al meglio le identità di tuttə (linguaggio inclusivo, pronomi neutri e non binari).
Nei suoi corsi, tra le altre cose si occupa di riflettere sulla possibilità di istituire e analizzare quello che possiamo chiamare uno “sguardo queer” nelle rappresentazioni visive e performatiche: una narrativa capace di costruire i personaggi in modo non necessariamente binario che soppianti la rigida divisione tra maschile e femminile a favore di una maggiore fluidità tra i generi.
Incontro del pubblico con la compagnia Maniaci d'Amore autori ed interpreti dello spettacolo SIEDE LA TERRA.
Al nostro fianco lə* giovani partecipanti del processo creativo commentiAMO.
Siede la terra è uno studio corrosivo sui meccanismi velenosi dei piccoli paesi, sul violento maschilismo e razzismo che li guida ma soprattutto su chi conduce la narrazione di un luogo e dunque su chi ne detiene il potere. A incarnare questa figura è Clarice, l’impietosa pettegola dell’immaginario paese di Sciazzusazzu di Sopra, talmente abile nel manipolare le notizie da riuscire a salvare sua figlia Teresa da tutte le - fondate - dicerie che girano sul suo conto. Un giorno infatti su un muro appare una frase ingiuriosa intorno alla giovane: la madre riuscirà a spostare l’attenzione su un'omonima ragazza del paese, decretandone l’infelicità, pur di allontanare ogni sospetto da Teresa. Siede la terra è un lavoro profondamente contemporaneo che, in maniera sottile, si interroga sulle logiche spietate della gogna pubblica ma anche sul corpo della donna, spesso oggetto di narrazioni subite, e sull’invenzione strumentale dello straniero, del diverso e dell’untore.
Mischiando teatro di narrazione, riflessione sociologiche, teatro dell’assurdo e immaginario pop, i Maniaci d’Amore firmano un’altra drammaturgia irriverente e coraggiosa, un pamphlet contro le dinamiche tossiche del villaggio: non una galleria degli orrori bensì un comico inno d’amore, un’elegia in forma di accusa. Perché, malgrado l’insofferenza, l’indignazione e a volte la vergogna, noi apparteniamo a queste comunità. Non solo i nostri vulnerabili corpi, ma anche i nostri cuori poggiano qui, dove siede la terra.
regia
Francesco d’Amore
Luciana Maniaci
drammaturgia
Francesco d’Amore
Luciana Maniaci
con
Francesco d’Amore
Luciana Maniaci
scene e costumi
Francesca Marsella
luci
Alex Nesti
si ringraziano
Tommaso Bianco
Maurizio Sguotti
foto di scena
Luca Del Pia
una produzione
MANIACI D'AMORE
Kronoteatro
Lettura scenica
a cura di e con
Alex Cendron
Irene Curto
Davide Strava
Lettura scenica degli atti unici scritti dallə* allievə del processo creativo incrociAMO (drammatizziAMO).
Incontro del pubblico con Giuliano Scarpinato,il regista dello spettacolo A+A Storia di una prima volta.
Al nostro fianco lə* giovani partecipanti del processo creativo commentiAMO.
Festa finale tra parole e musica
Una festa finale tra parole e musica, in cui i membrə* del Comitato Teatro Treviso, accompagnati dalle musiche eseguite dal maestro Massimo scattolin, daranno voce alle composizioni erotiche e goliardiche di Giorgio Baffo, poeta veneziano vissuto a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo, celebre per sonetti, canzoni e madrigali licenziosi.
processo creativo
Spettacolo di teatro partecipato
a cura di
Francesca Merli
con
Angelo Callegarin
Samantha Silvestri
Laura Serena
e lə* partecipanti al processo creativo
per l’infanzia
Giovanni Simioni
per l’adolescenza
Benny Gervalla
Carola Buosi
per l’età adulta
Abubacarr Gibba
Andrew Oguamelu
Alessio Vanin
Jelena Zivkovic
per la terza età
Sergio De Pieri
Come gli antropologi Jean e Francois Duvignaud e Jean-Pierre Corbeau, che con il loro libro “La banca dei sogni” hanno raccolto quasi 1000 sogni in tutta la Francia, il laboratorio sogniAMO ha cercato, attraverso la propria indagine teatrale, di raccogliere i sogni e le esperienze oniriche degli abitanti di un luogo, tracciando poi uno spaccato o meglio, una “società del sogno” unico; sogniAMO si struttura come un laboratorio/spettacolo dove il concept è lo stesso in ogni città, mentre la performance finale varia sempre, ed è il risultato degli incontri e delle interviste fatte in loco, in questo caso a Treviso.
Il processo creativo sogniAMO è stato condotto dalla regista Francesca Merli e dagli attori Laura Serena, Angelo Callegarin e Samantha Silvestri a cura del Comitato Teatro Treviso. Iniziativa del Concorso di idee “SediciTrenta 2021” promosso dal Comune di Treviso, Assessorato Partecipazione e Istruzione e da Progetto Giovani Treviso.
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La piccola “e” rovesciata “ə” che incontrerete in questo sito si chiama “schwa”. Rappresenta il nostro tentativo di usare un linguaggio che non discrimini per genere, maschile e femminile, per favorire la costruzione di un clima di convivenza delle differenze. Una piccola proposta che permetta di parlare a tutte e tutti, cioè a tuttə, senza escludere nessunə.
Comitato Teatro Treviso Siamo un gruppo di giovani professionistə dello spettacolo natə a Treviso. Il gruppo si è coagulato in una chiamata spontanea e collettiva, in un tam tam che ci ha portatə a incontrarci, conoscerci, condividendo idee, speranze, sogni e problemi che caratterizzano lə artist†ə che a Treviso sono natə ma che spesso da Treviso sono costrettə ad allontanarsi per poter dare concretezza alla propria arte. L’avere un piede dentro e un piede fuori dalla città, l’essere in contatto vivo e fattivo con la realtà artistica nazionale (e internazionale) ci ha spintə a desiderare di fare qualcosa di più per condividere i propri percorsi con la gente della città: come sentinelle che tornano dal loro perlustrare, sommiamo le nostre voci (anche a chi già lo diceva) per raccontare che c'è una citta di Treviso ancora più bella, viva e vitale: va costruita e abbellita, noi l'abbiamo vista.
Mirko Artuso, attore e regista e illustratore, dal 2013 è direttore artistico e organizzativo del Teatro del Pane di Villorba (TV). Ha ideato la rassegna LA GIUSTA DISTANZA nel piccolo borgo disabitato di Stramare in provincia di Treviso, dove vive.
Giuliana Musso, autrice teatrale, regista e attrice. Festeggia quest'anno 20 anni di attività nel teatro di narrazione e d'indagine. Premio della Critica, Premio Hystrio per la drammaturgia, Premio Cassino Off, i suoi testi sono pubblicati e tradotti in varie lingue. Gli ultimi 3 titoli del suo repertorio (La fabbrica dei preti, Mio eroe, Dentro) sono in uscita nella Collana Teatro di Scalpendi Editore.
aperitivo con il Comitato Teatro Treviso creatore di GEA. e Michela Russo
L'incontroL’associazione CTT - Comitato Teatro Treviso e la dottoressa Michela Russo si incontrano in un clima dove si può essere sinceri e si può parlare di cose grandi e di cose piccole, di passione, gioia, amore, spettacolo, radici, radicchi e vita.
Un'occasione per aprire un dialogo che speriamo fertile e inaspettato.
Al nostro fianco le persone che hanno frequentato il processo creativo commentiAMO e chiunque abbia voglia di ascoltare o “ciacolare” sul teatro e sulla vita.
Il Comitato Teatro Treviso (CTT) è un gruppo di 11 giovani professionistə dello spettacolo natə a Treviso, ideatore ed organizzatore di GEA. “GIOIOSAETAMOROSA – Treviso Contemporary Theater Festival”.
L’avere un piede dentro e un piede fuori dalla città, l’essere in contatto vivo e fattivo con la realtà artistica nazionale (e internazionale) spinge il CTT a condividere i propri percorsi con la gente della città.
Michela Russo è dottoressa di ricerca in filosofia teoretica e politica e in studi ispanici. Attualmente vive negli Stati Uniti, insegna nel dipartimento di Lingue e Letterature Romanze (RLL) dell’Università del Michigan (Ann Arbor), in cui è membro fondatore del Gender Diversity Committee, un comitato per la diversità di genere che garantisce programmi di studio progettati per rispettare al meglio le identità di tuttə.
Nei suoi corsi, tra le altre cose si occupa di riflettere sulla possibilità di istituire e analizzare quello che possiamo chiamare uno “sguardo queer” nelle rappresentazioni visive e performatiche: una narrativa capace di costruire i personaggi in modo non necessariamente binario che soppianti la rigida divisione tra maschile e femminile a favore di una maggiore fluidità tra i generi.
aperitivo con i Babilonia Teatri, la compagnia di PIETRE NERE, e il collettivo GRA - grande raccordo ambientale
L'incontroLa compagnia Babilonia Teatri e l'associazione GRA grande raccordo ambientale si incontrano in un clima dove si può essere sinceri e si può parlare di cose grandi e di cose piccole, di passione, gioia, amore, spettacolo, radici, radicchi e vita.
Un'occasione per aprire un dialogo che speriamo fertile e inaspettato.
Al nostro fianco le persone che hanno frequentato il processo creativo commentiAMO e chiunque abbia voglia di ascoltare o “ciacolare” sul teatro e sulla vita.
Babilonia Teatri, Leone d’argento della Biennale di Venezia, si distingue nel panorama teatrale contemporaneo per un linguaggio che a più voci viene definito pop, rock, punk. I fondatori del gruppo, Enrico Castellani e Valeria Raimondi, compongono drammaturgie dall’incedere unico portate in scena con attitudine ribelle.
Lo spettacolo PIETRE NERE scarnifica e centrifuga la nostra idea di casa, il nostro modo di abitare / di costruire / di occupare un luogo. Indaga il concetto di casa a partire da luoghi che, agli occhi della maggior parte delle persone, case non sono. Case di riposo, case famiglia, carcere, strada, ospedale, dormitori, centri d'accoglienza, per chi li abita sono casa. Dall’incontro con le persone che abitano questi luoghi, dalla loro conoscenza, dall’abitarli come ospiti, ha origine Pietre Nere.
GRA - Grande Raccordo Ambientale è un collettivo di associazioni e cittadini del territorio trevigiano che unisce passioni e competenze per studiare e proporre soluzioni concrete al cambiamento climatico. Si occupa di tutela della biodiversità e del paesaggio, lotta all’inquinamento e promozione di alimentazione e stili di vita sostenibili.
Trame Urbane è il nuovo progetto di GRA: uno strumento per informare e riflettere sui cambiamenti in corso nella città di Treviso. È un progetto aperto che aggrega esperti, attivisti e cittadini che promuove la conoscenza dei processi che guidano la trasformazione della nostra città; che dimostra come il consumo di suolo indiscriminato non sia un destino ineluttabile e che un altro modo di governare lo sviluppo del nostro territorio è possibile.
aperitivo con la compagnia di BOBBY & AMY e l’associazione Prato in Fiera
L'incontroLa compagnia dello spettacolo BOBBY & AMY e l’associazione Prato in Fiera si incontrano in un clima dove si può essere sinceri e si può parlare di cose grandi e di cose piccole, di passione, gioia, amore, spettacolo, radici, radicchi e vita.
Un'occasione per aprire un dialogo che speriamo fertile e inaspettato. Al nostro fianco le persone che hanno frequentato il processo creativo commentiAMO e chiunque abbia voglia di ascoltare o “ciacolare” sul teatro e sulla vita.
SILVIO PERONI
Regista teatrale e direttore artistico di festival e rassegne culturali, esordisce come regista a 22 anni. Ha concentrato e specializzato il suo lavoro sulla drammaturgia contemporanea mettendo in scena spettacoli di autori come Will Eno, Nick Payne, Mike Bartlett, Lucy Prebble, Annie Baker, Neil La Bute, Harold Pinter. Collabora con produzioni pubbliche e private fra le quali il Teatro Stabile di Torino, il Teatro Stabile d’Abruzzo, compagnia Mauri Sturno e Khora Teatro. Parallelamente al lavoro di regista ha da anni sviluppato e approfondito il suo interesse per la pedagogia teatrale, che lo ha portato a condurre vari seminari all’interno di festival, scuole e accademie teatrali nazionali come la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi, Link Campus University e la Scuola per attori del Teatro Stabile di Torino.
MARGHERITA VARRICCHIO
Nata a Verona, classe 1988, si laurea nel 2011 in Discipline dell’Arte della Musica e dello Spettacolo, mentre nel 2014 si diploma come attrice alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano. Frequenta seminari intensivi con Chiara Guidi, Dario Manfredini, Silvio Peroni, Michele Sinisi, Alessio Maria Romano, e prosegue la sua formazione ed esperienza lavorativa, anche nell’ambito del teatro fisico, collaborando con registi di fama internazionale tra cui Mario Gonzalez, Lindsay Kemp, Jaq Bessell e Jakop Ahlbom. In ambito veronese ha lavorato con Ippogrifo Produzioni e Fucina Culturale Machiavelli, mentre dal 2019 collabora con Teatro Linguaggicreativi di Milano con cui ha realizzato diversi spettacoli. Tra gli ultimi lavori “Bobby & Amy“ per la regia di Silvio Peroni, e “Boiler room- Generazione Y” della regista e attrice Ksenija Martinovic.
MAURO LAMANTIA
Classe 1990, nasce a Palermo, ma cresce a Enna. Si diploma nel 2011 alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano, allora diretta da Luca Ronconi. È tra i fondatori della compagnia teatrale Idiot Savant, con cui h collaborato per quasi dieci anni. Nel 2012 vince il Premio Hystrio alla Vocazione e nel 2015 viene candidato come Miglior attore emergente a Le Maschere del Teatr Italiano per la sua interpretazione ne “La Morte della Bellezza” di Giuseppe Patroni Griffi con la regia di Benedetto Sicca. Lavora con diversi teatri italiani, tra cui il Teatro della Tosse, il Teatro Fontana di Milano e il Teatro Elfo Puccini di Milano, con cui ultimamente è stato impegnato nello spettacolo “Edipo Re”, regia di Bruni/Frongia. Paolo Virzì lo sceglie per interpretare uno dei protagonisti di “Notti Magiche” (2018); nel 2021 partecipa al film “House of Gucci” di Ridley Scott e nel 2022 ad “Astolfo” di Gianni di Gregorio. Nel 2021 pubblica la sua prima raccolta di poesie, “Formulario,” edito da Nulla Die e inizia un percorso personale di poesia performativa a partire dai suoi scritti.
Prato in Fiera è un'associazione nata nel 2016 che ha come unico obiettivo quello di riportare l'erba nel Prato della Fiera, storico spazio pubblico della Città di Treviso, luogo di incontri, giostre, fiere, affari, contratti, da più di mille anni.
Ci occupiamo di organizzare eventi culturali, cinema all'aperto, feste, incontri per far scoprire l'unicità del Prato e la sua bellezza storica, paesaggistica, naturale.
Restituzione scenica frutto del processo creativo
Acquista SPETTACOLORestituzione scenica frutto del processo creativo
AcquistaA cura di
Angelo Callegarin, Irene Curto, Francesca Merli e Laura Serena
Laura Serenadrammaturgia Angelo Callegarin, Irene Curto, Francesca Merli, e Laura Serena
regia e coordinamento drammaturgico Francesca Merli
con Angelo Callegarin, Irene Curto e Laura Serena
e con la collaborazione di Donella Dal Monaco, Sergio De Pieri, Corrado Serena, Giovanni Simioni, Angelo Squizzato e lə cittadinə di Treviso
video Sofia Gastaldo
disegno luci Francesca Merli
tecnico Alex Cendron
produzione Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale | Comitato Teatro Treviso
in collaborazione con Kaliscopio - Teatro Off
BAGNI RADISA è la restituzione del processo creativo partecipiAMO. Si tratta di uno spettacolo-indagine sull’Origine. Abbiamo intervistato una rosa di cittadini e cittadine over 65, abitanti di Treviso e provincia, e li abbiamo interrogati su cosa siano per loro le radici in termini di paesaggio, rapporto con il corpo, famiglia, tradizioni e valori culturali. Dalla ricerca sono emersi alcuni temi che abbiamo ritenuto interessanti da sviluppare: il tradimento delle proprie origini a favore dell’affermazione di sé, l’importanza della memoria per costruire il futuro, il rapporto dell’essere umano con la fine. È uno spettacolo che indaga fortemente il senso di appartenenza ad un luogo, che fa emergere il bisogno profondo dell’essere umano di trovare la propria identità. Tra i cittadini intervistati, circa un campionario di 50 persone, ringraziamo particolarmente Donella Del Monaco. Cantante di rilievo nel panorama nazionale e internazionale, la cui testimonianza ci ha colpito per aver fatto emergere un tema importante per la nostra ricerca: riconoscere la propria origine, ma emancipandosi in favore della propria ricerca e affermazione di sé. “È stata un’emozione intensa parlare della mia formazione familiare classica e operistica e del mio proiettarmi verso l’avanguardia e la ricerca musicale.Sembra un contrasto ma non lo è, in realtà questo passaggio dalla tradizione alle nuove esperienze musicali è il fil rouge dell’arte degli ultimi cinquant’anni”. Il primo capitolo dello spettacolo si chiama appunto “corpo rivoluzionario” e vede come protagonista in scena l’attrice Irene Curto, testimone e interprete della storia di Donella Del Monaco. “È stato molto interessante intervistare Donella e avere l’opportunità di rispecchiarmi nel suo racconto. Ho trovato in lei molti aspetti comuni con la mia storia, come per esempio il rapporto con mio zio, Massimo Scattolin, anche lui un musicista proveniente dal mondo classico come Mario Del Monaco. Da lui ho appreso una formazione classica che mi ha consentito allo stesso tempo di proiettarmi e scegliere più consapevolmente un percorso artistico sperimentale e di ricerca.”
Pietre nere scarnifica e centrifuga la nostra idea di casa.
Il nostro modo di abitare.
Di costruire.
Di occupare un luogo.
Pietre nere è casa in tutte le sue infinite declinazioni.
Personali e sociali.
Intime e pubbliche.
Case di ieri, di oggi, di domani.
Case di pietra e case volanti.
Case mondo e mondo come casa.
È dall'interno di una casa che abitiamo il mondo.
Casa è intimità e separazione.
È cura di sé e luogo di molteplici fratture e divisioni.
Casa è incarnazione della separazione tra urbano e naturale.
Casa è il nostro corpo.
Sono i nostri vestiti.
È la persona amata.
È un affetto.
Una città, un quartiere.
Casa è il luogo in cui siamo cresciuti.
Casa è un oggetto, una foto, una lettera, un profilo su un social network.
Pietre Nere è lo spettacolo risultato dell’indagine condotta sul territorio di Asti all’interno di Casa Mondo, progetto vincitore del Bando Art Waves di Compagnia San Paolo. Per la creazione di Casa mondo invitiamo cinque artisti alla creazione di un’opera. A ciascuno di loro chiediamo di scegliere uno dei luoghi di indagine affinché sulla base della conoscenza e dell'incontro ne restituisca un'opera artistica.
di Enrico Castellani e Valeria Raimondi
con la collaborazione artistica di Francesco Alberici
con Francesco Alberici, Enrico Castellani e Valeria Raimondi
e con Orlando Castellani
direzione tecnica Luca Scotton
produzione Babilonia Teatri e La Corte Ospitale
coproduzione Operaestate Festival Veneto
con il sostegno di MiC, Regione Emilia-Romagna, Fondazione Compagnia di San Paolo
in collaborazione con Rete Patric e AstiTeatro
si ringraziano Daniele Costa, Nadia Pillon, Elisa Pregnolato, Jonel Zanato, Annalisa Zegna, Stefano Masotti, Marco Pesce, Francesco Speri
di Enrico Castellani e Valeria Raimondi
con la collaborazione artistica di Francesco Alberici
con Francesco Alberici, Enrico Castellani e Valeria Raimondi
e con Orlando Castellani
direzione tecnica Luca Scotton
produzione Babilonia Teatri e La Corte Ospitale
coproduzione Operaestate Festival Veneto
con il sostegno di MiC, Regione Emilia-Romagna, Fondazione Compagnia di San Paolo
in collaborazione con Rete Patric e AstiTeatro
si ringraziano Daniele Costa, Nadia Pillon, Elisa Pregnolato, Jonel Zanato, Annalisa Zegna, Stefano Masotti, Marco Pesce, Francesco Speri
foto di Elisa Pregnolato
SPETTACOLOVia del Popolo, un tratto di strada di una cittadina del Sud che un tempo brulicava di attività: due bar, tre negozi di generi alimentari, un fabbro, un falegname, un ristorante, un cinema... Due uomini percorrono via del Popolo, un uomo del presente e un uomo del passato. Il primo impiega 2 minuti per percorrere 200 metri, il secondo 30 minuti. È la piccola città italiana a essere cambiata, è la società globalizzata. Ai negozi sono subentrati i centri commerciali e la fine della vendita al dettaglio ha portato via posti di lavoro, distruggendo un modello sociale ancora basato sulle relazioni personali.
A cu appartènisi, chiedevano i vecchi paesani, a chi appartieni? E dalla tua risposta ricavavano le informazioni essenziali sulla tua identità. Via del Popolo è il racconto di un’appartenenza a un luogo, a una famiglia, a una comunità. Ma quei duecento metri rappresentano anche un percorso di formazione in cui sono gettate le basi della vita futura, dal quale emergono un’umanità struggente, il rapporto coi padri, l’iniziazione alla vita, alla politica, all’amore. E non solo, Via del Popolo è anche una riflessione sul tempo, il tempo che corre ma che non dobbiamo rincorrere, piuttosto trascorrere.
di e con Saverio La Ruina
disegno luci Dario De Luca
collaborazione alla regia Cecilia Foti
audio e luci Mario Giordano
allestimento Giovanni Spina
dipinto Riccardo De Leo
amministrazione Tiziana Covello
produzione Scena Verticale
organizzazione generale Settimio Pisano
di e con Saverio La Ruina
dsegno luci Dario De Luca
collaborazione alla regia Cecilia Foti
audio e luci Mario Giordano
allestimento Giovanni Spina
dipinto Riccardo De Leo
amministrazione Tiziana Covello
produzione Scena Verticale
organizzazione generale Settimio Pisano
foto di Carlo Maradei e Angelo Maggio
SPETTACOLOSilvio Peroni
testo Emily Jenkins
regia Silvio Peroni
con Mauro Lamantia e Margherita Varricchio
produzione KHORA.TEATRO e COMPAGNIA MAURI STURNO
testo Emily Jenkins
regia Silvio Peroni
con Mauro Lamantia e Margherita Varricchio
produzione KHORA.TEATRO e COMPAGNIA MAURI STURNO