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R+G è una drammaturgia originale ispirata a Romeo e Giulietta. Il capolavoro di Shakespeare è una fonte inesauribile di spunti e temi che riletti oggi possono raccontare le contraddizioni del nostro tempo. Noi abbiamo scelto di mettere il fuoco sull’inquietudine adolescenziale che porta Romeo e Giulietta a vivere la storia d amore forse più famosa della letteratura e a morire in nome di questo amore dopo soli 4 giorni dal loro primo incontro. I nostri due protagonisti raccontano la condizione di disagio che capita di attraversare a quell’età: la paura di essere sbagliati , il giudizio dei coetanei, i rapporti conflittuali con la famiglia sono solo alcuni dei temi che vengono affrontati nel nostro spettacolo. Tutto è estremo a quell’età, non ci sono vie di mezzo: si passa da momenti di estrema felicità a periodi di totale perdita di senso. Lo spettacolo ha la forma di un concerto di parole e musica elettronica, per trasmettere allo spettatore tutta l’energia e la vitalità che caratterizza l’adolescenza.
Ci sono due foto..
La prima è un panorama notturno. C’è la luna, alta, bianca, luminosa. In basso, un grande buio, si riconoscono solo le forme degli alberi: è un bosco. In fondo si vedono delle piccole luci distanti, forse una cittadina lontana, forse una strada, delle macchine che passano.
Nella seconda ci sono due ragazzi., R e G..È un primo piano sui loro volti. Entrambi guardano verso la fotocamera, R dà un bacio sulla guancia a G, che sorride, con i denti scoperti..
Le foto vengono postate alle quattro e quarantasette. Sono le loro ultime due foto. Ora ci sono migliaia di commenti sotto.
R e G si sono conosciuti al Maab, un ex capannone in mezzo al nulla riconvertito a locale, che viene affittato per feste, matrimoni, cresime. La festa di Natale è la più attesa dagli studenti perché si incontrano tutte le classi dei paesi vicini e per molti diventa una specie di rito di iniziazione. Quella notte segnerà per sempre le vite dei due protagonisti “nati sotto contraria stella”.
R+G è un canto d’amore a due voci, elettrico, poetico, inquieto. Un affondo viscerale nell’animo dei due giovanissimi protagonisti tra la violenza della provincia e la genuinità dell’amore adolescenziale. A condizionare la loro storia saranno anche le famiglie, la scuola, le amicizie e i giudizi della comunità in cui vivono.. R+G è uno spettacolo che inserisce i temi e l’universalità dei grandi classici in un impianto scenico essenziale e contemporaneo, accessibile a ogni tipo di pubblico.
progetto di Stefano Cordella e Tommaso Fermariello
liberamente ispirato a “Romeo e Giulietta” di William Shakespeare
testo Tommaso Fermariello
regia Stefano Cordella
con Caterina Benevoli e Duccio Zanone
sound live e composizioni originali Gianluca Agostini
spazio scenico Alberto Nonnato
disegno Luci Roberto Raccagni e Niccolò Pozzerle
aiuto regia Alberto Olinteo
produzione Teatro Tabile del Veneto - Teatro Nazionale
foto di Serena Pea
AcquistaSPIRITO DEL TEATRO
uno spettacolo scritto da Alex Cendron con le voci del Comitato Teatro Treviso Una performance teatrale itinerante all'interno del teatro Mario Del Monaco. Un viaggio al confine fra realtà, teatro e aldilà, muniti di cuffie wifi per scoprire gli spiriti del teatro. Per sentire ciò che non si può più vedere. Con la guida di unə* attore del Comitato Teatro Treviso e in compagnia dello spirito del conte Tita Rinaldi esplorerete gli spazi e la storia del Teatro Comunale Mario Del Monaco. Dal foyer al graticcio, dal palco alla sartoria, dai camerini al loggione incontrando di volta in volta gli spiriti di chi il teatro l'ha costruito, l'ha vissuto, l'ha distrutto, l'ha amato. SPIRITO DEL TEATRO di Alex Cendron con Alex Cendron, Ruggero Franceschini e LauraSerena e con le voci del Comitato Teatro Treviso: Angelo Callegarin, Alex Cendron, Irene Curto, Ruggero Franceschini, Giacomo Martini, Francesca Merli, Miriam Russo, Laura Serena, Samantha Silvestri, Davide Strava, Marta VianelloIl Premio vuole essere un omaggio a un personaggio trevigiano purtroppo poco noto ai più: Giuseppe Maffioli, drammaturgo, regista e attore. (breve biografia artistica). Di origini padovane ma trevigiano nel cuore, “Bepo” Maffioli è stato una figura di spicco nel panorama teatrale non solo locale ma anche nazionale, che lo ha visto recitare al fianco di Marcello Mastroianni, Sophia Loren, Monica Vitti, Alberto Sordi e tanti altri, diretto da registi del calibro di Ettore Scola e Dino Risi. La sua carriera ha visto però inizio nel Teatro e ha sempre cavalcato parallela alla sua passione per la gastronomia, che lo ha portato a scrivere libri e dirigere rubriche culinarie alla radio e in televisione. Dalla volontà di mantenere vivo il suo ricordo nasce la decisione del Comitato Teatro Treviso di dedicargli questo premio nazionale di drammaturgia, con la speranza che possa scovare e accompagnare in una bella carriera dei nuovi talenti nel panorama teatrale nazionale. Dopo un ricordo di Giuseppe Maffioli, la drammaturgia vincitrice verrà premiata e proposta al pubblico in lettura scenica accompagnata dalle illustrazioni di una visualizer del Treviso Comic Book Festival Elisa Canaglia.
Programma della serata:
Premio Giuseppe Bepo Maffioli 2023
Comune di Treviso
Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale
Comitato Teatro Treviso
in collaborazione con
TBCF - Treviso Comic Book Festival
Incontro con la compagnia Le Notti de "Dentro Emilia" e Associazione Mimosa, che con noi scambieranno due chiacchiere intrecciando i loro rispettivi percorsi artistici e professionali. A fare da cornice, gli splendidi spazi del CAFFÈ CAFFI, storico locale trevigiano simbolo di storia e bellezza.
“Dentro Emilia” indaga la prostituzione lungo la via Emilia e il punto di partenza per la ricerca su campo è stato l’incontro con Via Libera, associazione no proft-apolitica-aconfessionale, che opera dal 2010 a Bologna in aiuto delle persone vittime di tratta e sfruttamento sessuale.
In scena corpi, pochi oggetti, e una telecamera sempre accesa che disegna le scenografie dello spettacolo e in costante legame con la creazione attoriale.
Dal 1996, Associazione Mimosa ODV promuove l’integrazione sociale delle persone che versano in condizioni di disagio, con particolare riferimento ai fenomeni dell’immigrazione, della prostituzione, alle situazioni di indigenza e svantaggio sociale.
Nel 2008 inizia la collaborazione con Equality Cooperativa Sociale, che affianca alle attività istituzionali l’apporto dei volontari in un’ottica di cittadinanza attiva con iniziative socio-culturali che vanno dalla formazione dei volontari alla sensibilizzazione su tematiche riguardanti i diritti delle persone che si prostituiscono, lo sfruttamento sessuale e gli stereotipi di genere. Dal 2008, Mimosa si occupa anche di progetti di rigenerazione urbana e sociale.
Incontro con l'artista Smirna Kulenovic di "UMWELTS" e Alberto Franceschini, coreografo trevigiano, che con noi scambieranno due chiacchiere intrecciando i loro rispettivi percorsi artistici e professionali. A fare da cornice, gli spazi accoglienti di TOCAI, osteria trevigiana che coniuga la tradizione e l'innovazione.
Umwelts significa secondo il biologo Jakob von Uexküll un “ambiente” fisico, emotivo e semiotico nel quale un essere umano vive insieme ad un’altra specie. Smirna Kulenovic intraprende un percorso insieme a una pecora lungo le mura di Treviso, durante il quale decidono insieme che spazi osservare e attraversare.
S. Kulenović è un'artista bosniaca multidisciplinare e un'attivista. La sua pratica si focalizza sulle strategie di partecipazione performativa e artistica negli spazi pubblici. Attualmente impegnata come ricercatrice all' Università di arte e design a Linz e artista associata all'Angewandte Innovation Lab in Vienna.
Alberto ha studiato danza in Italia e in Svizzera ( 1998-2004 ), ha fatto un Master in Coreografia in Pratiche Performative all'UNIARTS di Stoccolma ( 2015-17 ) e dal 2019 studia Psicoterapia in Austria.
Tra il 2005 e il 2019 ha lavorato sia come freelance sia per i teatri istituzionali in Austria, Svizzera, Germania e, come membro del Cullberg Ballet, in Svezia. Dal 2011 si è concentrato sulla coreografia. Le sue creazioni hanno un carattere interdisciplinare, con particolare enfasi al lavoro di collaborazione e un occhio di riguardo per i lavori site-specific. Dal 2017 collabora con Elio Gervasi nella Tanz company Gervasi.
LO SPETTACOLO
Chi sono le Gattoparde? Ultime esponenti di una classe nobile (leggi: intellettuale) in via di estinzione, oppure creature multiformi e spudorate, che attraversano i tempi cambiando pelle e pelliccia? Rivoluzionarie o reazionarie? O ancora, forse, figure nuove, alla vigilia di un cambiamento epocale, proiettate verso un futuro più tangibile e necessario delle stelle del Principe di Salina?
In uno spazio scenico essenziale, le drag queen si offriranno alla vista, smaccate ed eccessive, più che mai creature ibride, caratterizzate da una compresenza di segni maschili e femminili, avvolte da canzoni e impegnate in interminabili danze.
Il nostro spettacolo è una grande festa cui è invitato tutto il paese: un ballo lungo tutta una vita e tutta una Storia, un eterno e ciclico presente che non trova sbocchi, la trappola di una bellezza mortale che addormenta le coscienze, una continua rivoluzione mancata.
Questo non è un adattamento del Gattopardo ma un’invenzione, un ragionamento scenico, una follia in forma di teatro. Guardando il nostro passato (nazionale, culturale e personale) e guardando il presente (continuamente risospinto nel passato) cerchiamo un altrove: se non il futuro, la possibilità di immaginarlo. Alla ricerca di uno spettacolo che sia libero, proprio come la Carrà, che si liberò dal giogo della lacca con i suoi famosi colpi di testa.
uno spettacolo
Nina’s Drag Queens
di e con
Alessio Calciolari, Gianluca Di Lauro, Sax Nicosia, Lorenzo Piccolo, Ulisse Romanò
regia
Ulisse Romanò
drammaturgia collettiva guidata da
Lorenzo Piccolo
costumi
Daniela Cernigliaro
scene
Maria Spazzi
musiche e suono
Gianluca Misiti
luci
Luna Mariotti
assistente ai costumi
Rosa Mariotti
assistente alle scene e realizzazione
Marina Conti
assistente alla regia
Livia Bonetti
sartoria
Daniele Nasca Confezioni
aiuto sarta
Martina Lenci
parrucche
Artimmagine
fonico di palco
Francesco Citterio
illustrazione
Francesco Calcagnini
foto di scena
Valentina Bianchi
produzione
Aparte Soc. Coop. | Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano | Teatro Metastasio di Prato | Emilia Romagna Teatro Fondazione
Si ringrazia
Teatro Fontana, Sorellanza, Matteo Colombo, Maria Giulia Rossi
SPIRITO DEL TEATRO
uno spettacolo scritto da Alex Cendron con le voci del Comitato Teatro Treviso Una performance teatrale itinerante all'interno del teatro Mario Del Monaco. Un viaggio al confine fra realtà, teatro e aldilà, muniti di cuffie wifi per scoprire gli spiriti del teatro. Per sentire ciò che non si può più vedere. Con la guida di unə* attore del Comitato Teatro Treviso e in compagnia dello spirito del conte Tita Rinaldi esplorerete gli spazi e la storia del Teatro Comunale Mario Del Monaco. Dal foyer al graticcio, dal palco alla sartoria, dai camerini al loggione incontrando di volta in volta gli spiriti di chi il teatro l'ha costruito, l'ha vissuto, l'ha distrutto, l'ha amato. SPIRITO DEL TEATRO testo e regia Alex Cendron con Angelo Callegarin, Alex Cendron, Irene Curto, Ruggero Franceschini, Giacomo Martini, Francesca Merli, Miriam Russo, Laura Serena, Samantha Silvestri, Davide Strava, Marta VianelloIncontro con l'attrice Marta Cuscunà de "Il canto della caduta" e lə membrə del collettivo Non Una Di Meno che con noi scambieranno due chiacchiere intrecciando i loro rispettivi percorsi artistici e professionali. A fare da cornice, gli splendidi spazi del CAFFÈ CAFFI, storico locale trevigiano simbolo di storia e bellezza.
Marta Cuscunà è autrice e performer di teatro visuale. Nella suo percorso artistico incontra grandi maestri del teatro contemporaneo internazionale: Joan Baixas, José Sanchis Sinisterra, Christian Burgess e molti altri. Due volte finalista premio Ubu come migliore attrice, vince numerosi premi nel corso degli anni, ultimo il Premio Hystrio - Altre Muse nel 2019.
Nella sua ricerca unisce l’attivismo alla drammaturgia per figure. Ne Il canto della caduta unisce l’immaginario ancestrale del mito di Fanes ai principi di animatronica utilizzati per manovrare i pupazzi.
Non Una di Meno è un collettivo transfemminista transnazionale. A Treviso il gruppo nasce dall'incontro di numerose attivistə spintə dalla volontà di dare spazio e voce alle numerose mobilitazioni e rivendicazioni di donne e persone LGBT+.
Violenza di genere, accesso al welfare, ecotransfemminismo, decolonialità, privilegio, sfruttamento nei luoghi di lavoro: questi e molti altri sono i temi di cui il collettivo si occupa da sempre. Cavalleresse del gender in lotta contro la tossicità del patriarcato e del capitale!
Incontro con il regista Matteo Spiazzi e l'associazione integrART, amichə del Comitato Teatro Treviso, che con noi scambieranno due chiacchiere, presentandoci i loro progetti attuali e sul territorio. A fare da cornice, gli splendidi spazi del CAFFÈ CAFFI, storico locale trevigiano simbolo di storia e bellezza.
Matteo Spiazzi ( Verona, 1987 ) si è diplomato come attore all'Accademia Nico Pepe di Udine nel 2010. Ha lavorato come regista, pedagogo e organizzatore di eventi in Italia, Austria, Bielorussia, Repubblica Ceca, Ecuador, Estonia, Lituania, Slovenia, Polonia, Ucraina e Russia.
In occasione di questo ciacoliAMO ci presenterà Stage4ukraine: iniziativa che prevede l’accoglienza di studenti provenienti dalle Accademie d’arte drammatica ucraine offrendo loro l’opportunità di continuare gli studi, grazie alla collaborazione di alcune tra le maggiori Accademie d’arte drammatica Italiane. Ad oggi il progetto coinvolge una cinquantina di studenti.
IntegrART è un’associazione di promozione sociale che si occupa di inclusione sociale dei richiedenti asilo, rifugiati e migranti attraverso l’arte.
In occasione di questo CiacoliAMO ci parlerà dei progetti in corso nel 2022 tra i quali “La mappa della nostalgia” al Mother Tongues Festival a Dublino (Irlanda) e il progetto “Limit of your Safe Space” dell’artista giapponese Shinpei Takeda, creato insieme ad alcuni richiedenti asilo provenienti da diversi paesi e ai veterani americani di guerra.
Incontro con lə* membrə del CTT - Comitato Teatro Treviso e Michela Russo, dottoressa di ricerca in filosofia teoretica e politica, esperta di questioni relative alla costruzione dell'identità e diversità di genere, all'eteronormatività e alla narrativa queer, al femminismo, al patriarcato e al machismo. Scambieremo due chiacchiere a partire dallo spettacolo TELENOVELA presentato in prima assoluta al Teatro Mario Del Monaco di Treviso dall'8 al 10 luglio.
A fare da cornice, gli splendidi spazi del CAFFÈ CAFFI, storico locale trevigiano simbolo di storia e bellezza.
Il CTT - Comitato Teatro Treviso è un gruppo di 11 giovani professionistə dello spettacolo natə a Treviso, ideatore ed organizzatore del "GIOIOSAETAMOROSA - Treviso Contemporary Theater Festival".
L’avere un piede dentro e un piede fuori dalla città, l’essere in contatto vivo e fattivo con la realtà artistica nazionale (e internazionale) spinge il C.T.T. a condividere i propri percorsi con la gente della città: come sentinelle che tornano dal loro perlustrare, sommano le loro voci (anche a chi già lo diceva) per raccontare che ...
“C’è una città di Treviso ancora più bella, viva e vitale,
va costruita e abbellita assieme, noi l’abbiamo vista”
Michela Russo è dottoressa di ricerca in filosofia teoretica e politica e in studi ispanici. Attualmente vive negli Stati Uniti, insegna nel dipartimento di Lingue e Letterature Romanze (RLL) dell’Università del Michigan (Ann Arbor), in cui è membro fondatore del Gender Diversity Committee , un comitato per la diversità di genere che garantisce programmi di studio progettati per rispettare al meglio le identità di tuttə (linguaggio inclusivo, pronomi neutri e non binari).
Nei suoi corsi, tra le altre cose si occupa di riflettere sulla possibilità di istituire e analizzare quello che possiamo chiamare uno “sguardo queer” nelle rappresentazioni visive e performatiche: una narrativa capace di costruire i personaggi in modo non necessariamente binario che soppianti la rigida divisione tra maschile e femminile a favore di una maggiore fluidità tra i generi.
Incontro del pubblico con la compagnia Maniaci d'Amore autori ed interpreti dello spettacolo SIEDE LA TERRA.
Al nostro fianco lə* giovani partecipanti del processo creativo commentiAMO.
Siede la terra è uno studio corrosivo sui meccanismi velenosi dei piccoli paesi, sul violento maschilismo e razzismo che li guida ma soprattutto su chi conduce la narrazione di un luogo e dunque su chi ne detiene il potere. A incarnare questa figura è Clarice, l’impietosa pettegola dell’immaginario paese di Sciazzusazzu di Sopra, talmente abile nel manipolare le notizie da riuscire a salvare sua figlia Teresa da tutte le - fondate - dicerie che girano sul suo conto. Un giorno infatti su un muro appare una frase ingiuriosa intorno alla giovane: la madre riuscirà a spostare l’attenzione su un'omonima ragazza del paese, decretandone l’infelicità, pur di allontanare ogni sospetto da Teresa. Siede la terra è un lavoro profondamente contemporaneo che, in maniera sottile, si interroga sulle logiche spietate della gogna pubblica ma anche sul corpo della donna, spesso oggetto di narrazioni subite, e sull’invenzione strumentale dello straniero, del diverso e dell’untore.
Mischiando teatro di narrazione, riflessione sociologiche, teatro dell’assurdo e immaginario pop, i Maniaci d’Amore firmano un’altra drammaturgia irriverente e coraggiosa, un pamphlet contro le dinamiche tossiche del villaggio: non una galleria degli orrori bensì un comico inno d’amore, un’elegia in forma di accusa. Perché, malgrado l’insofferenza, l’indignazione e a volte la vergogna, noi apparteniamo a queste comunità. Non solo i nostri vulnerabili corpi, ma anche i nostri cuori poggiano qui, dove siede la terra.
regia
Francesco d’Amore
Luciana Maniaci
drammaturgia
Francesco d’Amore
Luciana Maniaci
con
Francesco d’Amore
Luciana Maniaci
scene e costumi
Francesca Marsella
luci
Alex Nesti
si ringraziano
Tommaso Bianco
Maurizio Sguotti
foto di scena
Luca Del Pia
una produzione
MANIACI D'AMORE
Kronoteatro
Lettura scenica
a cura di e con
Alex Cendron
Irene Curto
Davide Strava
Lettura scenica degli atti unici scritti dallə* allievə del processo creativo incrociAMO (drammatizziAMO).
Incontro del pubblico con Giuliano Scarpinato,il regista dello spettacolo A+A Storia di una prima volta.
Al nostro fianco lə* giovani partecipanti del processo creativo commentiAMO.
Festa finale tra parole e musica
Una festa finale tra parole e musica, in cui i membrə* del Comitato Teatro Treviso, accompagnati dalle musiche eseguite dal maestro Massimo scattolin, daranno voce alle composizioni erotiche e goliardiche di Giorgio Baffo, poeta veneziano vissuto a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo, celebre per sonetti, canzoni e madrigali licenziosi.
processo creativo
Spettacolo di teatro partecipato
a cura di
Francesca Merli
con
Angelo Callegarin
Samantha Silvestri
Laura Serena
e lə* partecipanti al processo creativo
per l’infanzia
Giovanni Simioni
per l’adolescenza
Benny Gervalla
Carola Buosi
per l’età adulta
Abubacarr Gibba
Andrew Oguamelu
Alessio Vanin
Jelena Zivkovic
per la terza età
Sergio De Pieri
Come gli antropologi Jean e Francois Duvignaud e Jean-Pierre Corbeau, che con il loro libro “La banca dei sogni” hanno raccolto quasi 1000 sogni in tutta la Francia, il laboratorio sogniAMO ha cercato, attraverso la propria indagine teatrale, di raccogliere i sogni e le esperienze oniriche degli abitanti di un luogo, tracciando poi uno spaccato o meglio, una “società del sogno” unico; sogniAMO si struttura come un laboratorio/spettacolo dove il concept è lo stesso in ogni città, mentre la performance finale varia sempre, ed è il risultato degli incontri e delle interviste fatte in loco, in questo caso a Treviso.
Il processo creativo sogniAMO è stato condotto dalla regista Francesca Merli e dagli attori Laura Serena, Angelo Callegarin e Samantha Silvestri a cura del Comitato Teatro Treviso. Iniziativa del Concorso di idee “SediciTrenta 2021” promosso dal Comune di Treviso, Assessorato Partecipazione e Istruzione e da Progetto Giovani Treviso.
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La piccola “e” rovesciata “ə” che incontrerete in questo sito si chiama “schwa”. Rappresenta il nostro tentativo di usare un linguaggio che non discrimini per genere, maschile e femminile, per favorire la costruzione di un clima di convivenza delle differenze. Una piccola proposta che permetta di parlare a tutte e tutti, cioè a tuttə, senza escludere nessunə.
Comitato Teatro Treviso Siamo un gruppo di giovani professionistə dello spettacolo natə a Treviso. Il gruppo si è coagulato in una chiamata spontanea e collettiva, in un tam tam che ci ha portatə a incontrarci, conoscerci, condividendo idee, speranze, sogni e problemi che caratterizzano lə artist†ə che a Treviso sono natə ma che spesso da Treviso sono costrettə ad allontanarsi per poter dare concretezza alla propria arte. L’avere un piede dentro e un piede fuori dalla città, l’essere in contatto vivo e fattivo con la realtà artistica nazionale (e internazionale) ci ha spintə a desiderare di fare qualcosa di più per condividere i propri percorsi con la gente della città: come sentinelle che tornano dal loro perlustrare, sommiamo le nostre voci (anche a chi già lo diceva) per raccontare che c'è una citta di Treviso ancora più bella, viva e vitale: va costruita e abbellita, noi l'abbiamo vista.
Mirko Artuso, attore e regista e illustratore, dal 2013 è direttore artistico e organizzativo del Teatro del Pane di Villorba (TV). Ha ideato la rassegna LA GIUSTA DISTANZA nel piccolo borgo disabitato di Stramare in provincia di Treviso, dove vive.
Giuliana Musso, autrice teatrale, regista e attrice. Festeggia quest'anno 20 anni di attività nel teatro di narrazione e d'indagine. Premio della Critica, Premio Hystrio per la drammaturgia, Premio Cassino Off, i suoi testi sono pubblicati e tradotti in varie lingue. Gli ultimi 3 titoli del suo repertorio (La fabbrica dei preti, Mio eroe, Dentro) sono in uscita nella Collana Teatro di Scalpendi Editore.
In una piccola cittadina di provincia, banale, come tante altre, i protagonisti Bobby & Amy, sono due personaggi fuori dal comune, emarginati, complicati, sensibili. Sembrano deboli ma non lo sono. A modo loro reagiscono ai soprusi e alle sfide che la vita gli pone davanti. Entrambi emarginati:Bobby non riesce a sviluppare interazioni sociali, Amy si è chiusa in se stessa dopo la morte del padre. Queste due solitudini sono destinate ad incontrarsi e quando si uniranno per aiutare un contadino nel suo lavoro, la vita in due diventerà un po’ più facile. “Bobby & Amy” è uno spettacolo che parla di amicizia, forse d’amore, ma soprattutto di quello che succede quando il nostro modo di vivere è minacciato da chi non lo capisce. L’Opera ha vinto nel 2019 The Scotsman Fringe First Awards.
NOTE DI REGIA
Siamo alla fine degli anni Novanta: Take That, Tamagotchi e caramelle alla frutta. Quando Bobby & Amy, entrambi di 13 anni, si incontrano, centinaia di mucche punteggiano i campi e il sole splende sempre ma quando l'afta epizootica colpisce le comunità agricole nell'Inghilterra rurale, le mucche iniziano a morire e la sonnolenta città di Cotswold deve affrontare una catastrofe che cambierà la loro vita per sempre. Due attori interpretano il colorato mix di personaggi - esattamente 18 – della cittadina di provincia, trasformando la banale realtà quotidiana in un paesaggio onirico, poetico e nostalgico. Dal proprietario di un bar al farmacista, dai genitori ai bulli della scuola. Un affresco di vite e storie che gravitano attorno ai due protagonisti Bobby & Amy. Entrambi emarginati; Bobby non riesce a sviluppare interazioni sociali, Amy si è chiusa in sé stessa dopo la morte del padre. Queste due solitudini son destinate ad incontrarsi e quando si uniranno per aiutare un contadino nel suo lavoro, la vita in due diventerà un po’ più facile. Bobby & Amy parla di amicizia, forse d’amore ma soprattutto di quello che succede quando il nostro modo di vivere è minacciato da chi non lo capisce.
Silvio Peroni
testo Emily Jenkins
regia Silvio Peroni
con Mauro Lamantia e Margherita Varricchio
produzione KHORA.TEATRO e COMPAGNIA MAURI STURNO